CIET: AL MINISTERO NESSUN ACCORDO. ULTIMO INCONTRO LUNEDÌ 25 MAGGIO
NO AI LICENZIAMENTI E ALLA CASSA INTEGRAZIONE A ZERO ORE SENZA ROTAZIONE
Tra proteste, presidi e scioperi pienamente riusciti, di tutti i lavoratori della Ciet, si è tenuto l’incontro, presso il Ministero del Lavoro, tra la direzione Ciet e le Organizzazioni sindacali nazionali e Territoriali, con la partecipazione delle RSU. In tale incontro non si è giunti a un accordo. Il Ministero ha convocato per lunedì 25 maggio alle ore 15.00, data di scadenza della procedura amministrativa, le delegazioni al fine di ricercare l’intesa.
Il sindacato ha ripetuto che la soluzione migliore, per arrivare a un’intesa che abbia il reale scopo di salvaguardare anche il reddito e l’occupazione legale dei lavoratori e allo stesso tempo risponda alle esigenze esposte dall’azienda di riduzione dei costi e fatturato, è l’uso dei Contratti di Solidarietà, accompagnati dalla mobilità volontaria. Ipotesi che è stata ritenuta ragionevole e utile anche dal Ministero. Oltre ad essere una soluzione in via generale indicata da Governo e Sindacati.
La CIET rifiuta pregiudizialmente questa soluzione. Un atteggiamento che fa sorgere più di un sospetto sulle reali intenzioni della società rispetto all’occupazione e alle future prospettive industriali. La direzione aziendale insiste sulla necessità di far uscire i circa 100 dipendenti che con la cassa straordinaria e fino a tre anni mobilità raggiungono la pensione. Azione da esercitare attraverso la messa in Cassa integrazione senza rotazione e a zero ore di questi lavoratori. Senza rotazione e a zero ore dovrebbero essere collocati in Cassa anche gli impiegati. Mente per gli operai l’azienda chiede la cassa a zero ore con una rotazione quadrimestrale, da non concordare nella sua applicazione con le RSU. La Cassa integrazione non sarebbe anticipata dall’azienda.
Come sindacato abbiamo ritenuto tale ipotesi non percorribile. È eccessivamente penalizzante per il reddito dei lavoratori e per le prospettive occupazionali dell’azienda. Un’eventuale ipotesi con uso della Cassa integrazione straordinaria dovrebbe vedere: la mobilità volontaria; la rotazione, con periodi brevi di cassa, per tutti i lavoratori, attraverso una gestione condivisa e verificata con le RSU; l’anticipo della cassa integrazione da parte della direzione; l’impegno della riduzione dei numeri di cassa proporzionale alle uscite volontarie in mobilità; un impegno al controllo e riduzione del sub appalto; la ricerca di una maggiore diversificazione dell’attività come ulteriore fattore di tutela occupazionale.
Lunedì 25 è previsto l’ultimo incontro al Ministero. Come organizzazioni sindacali nel rispetto dei mandati ricevuti e delle proposte avanzate valuteremo sino alla fine le strade per un’intesa.
Se la direzione rimane arroccata sulle attuali posizioni, è possibile che vi sia il mancato accordo in tale eventualità la Ciet potrebbe, nel rispetto dei criteri di legge che tutelano: anzianità, carichi famigliari, tenendo conto delle esigenze aziendali, decidere di procedere entro 120 giorni a dei licenziamenti nei limiti della procedura. Procedura sulla quale abbiamo delle riserve di legittimità.
In tutti i casi saranno attuate tutte le iniziative di mobilitazioni e tutela utili ad evitare azioni improprie dell’impresa.
FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
Roma, 22 maggio 2009