“Con la nostra richiesta per il biennio 2025-2026 di aumenti dell’8,8%, abbiamo l’obiettivo di una piena salvaguardia del potere di acquisto delle retribuzioni, in continuità con quanto fatto già due anni fa con CNHI, Ferrari, Iveco e Stellantis nell’ultimo rinnovo del Contratto collettivo specifico di Lavoro. Speriamo che le aziende sottoscrittrici, tutte figlie di quelle che fu la gloriosa Fiat ed oggi tutte in qualche modo controllate da Exor, siano disponibili ad un rinnovo tempestivo, per dare il giusto riconoscimento ai lavoratori e per fornire una dimostrazione tangibile della loro volontà di investire in Italia”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto.
“Stavolta siamo chiamati a rinnovare – spiega Ficco – la sola parte economica del CCSL, poiché a marzo del 2023 abbiamo sottoscritto con CNHI, Ferrari, Iveco e Stellantis un rinnovo di durata quadriennale per la parte normativa e di durata biennale per la parte economica. Allora pattuimmo, per il biennio che si sta concludendo, aumenti dell’11,29%, per quanto concerne la paga base pari a 210 euro medi, inaugurando una stagione di incrementi salariali a doppia cifra adeguati ai nuovi livelli inflattivi. Ora l’inflazione fortunatamente si sta riducendo, ma abbiamo ancora un pezzo di perdita di potere di acquisto da recuperare. In continuità con il nostro sistema di relazioni industriali avanziamo dunque una richiesta di incremento dell’8,8% della paga base, pari a circa 185 euro mensili medi, della indennità di funzioni direttive e di tutti gli istituti connessi, compreso il premio di risultato annuo, il cui importo è rappresentato da una percentuale proprio della paga base annua. Inoltre chiediamo che vengano riconosciuti 680 euro una tantum, che il premio annuo venga rivisto in alcuni parametri e che si metta fine alla odiosa pratica degli assorbimenti dei super minimi individuali, vale a dire di quei riconoscimenti al merito ad personam che le aziende prima corrispondono e poi spesso si riprendono in occasione dei rinnovi contrattuali. Infine speriamo di poter dare un esito positivo alla attività della commissione inquadramento che si propone di superare alcuni aspetti problematici della nuova classificazione dei lavoratori, ad esempio rispetto all’assorbimento di alcuni scatti di anzianità di talune categorie di lavoratori, nonché di sperimentare nuovi istituiti contrattuali, come la definizione di premi individuali legati a parametri oggettivi e misurabili o il riconoscimento di voci specifiche a determinate categorie di lavoratori”.
“Siamo consapevoli – conclude Ficco – che questo rinnovo contrattuale capita in una fase difficile dal punto di vista industriale, ma pensiamo che nondimeno esso possa rappresentare il giusto riconoscimento per i lavoratori e la prova tangibile della volontà aziendale di puntare sull’Italia”.
Ufficio Stampa UILM