Il 10 ottobre scorso c’è stato l’ultimo incontro utile con la Direzione Aziendale di Capgemini Italia per cercare di trovare un accordo per il rinnovo del Contratto Integrativo ed evitare l’operatività della disdetta del precedente C.I.A. fissata dall’azienda per il 15 ottobre 2018.
Nel corso di quell’incontro non è stato però possibile trovare un’intesa vista la distanza delle posizioni.
Successivamente il Coordinamento Nazionale delle RSU unitamente alle OO.SS. nazionali e territoriali hanno, responsabilmente, chiesto all’azienda di mantenere aperto il confronto.
Il 24 ottobre si è quindi tenuto, in Unione Industriali di Roma, un nuovo importante incontro con l’azienda. Tale incontro è stato fortemente voluto da parte sindacale per evitare l’operatività della disdetta e per trovare un punto di mediazione che consentisse di sottoscrivere un nuovo contratto integrativo che garantisse i migliori trattamenti possibili per tutte le lavoratrici e i lavoratori di Capgemini Italia.
Peraltro, durante l’ultima informativa alle parti sociali, lo stesso Amministratore Delegato aveva illustrato uno scenario di forte crescita aziendale in linea con l’obiettivo di generare un margine a due digit ed aveva ribadito la disponibilità dell’azienda a confrontarsi, sulla base di quei dati, sul rinnovo del contratto integrativo.
La riunione del 24 ottobre segna però un grave blocco delle trattative!
Le risposte aziendali hanno infatti rivelato per diversi istituti addirittura un evidente peggioramento del CIA precedente, in particolare su temi fondamentali per la qualità della vita di chi lavora in azienda quali la trasferta, i turni e la reperibilità.
Per il Coordinamento RSU e per le OO.SS., che responsabilmente hanno mantenuto aperto il confronto fino all’ultimo momento utile, la proposta aziendale è irricevibile in quanto, a fronte di marginali miglioramenti normativi, l’azienda chiede l’introduzione dell’obbligatorietà del lavoro in reperibilità e di quello a turni, oltre che un sostanziale peggioramento delle condizioni di trasferta e il taglio di molte delle tutele in essere contenute nel precedente Contratto Integrativo Aziendale.
Per questi motivi sono state indette assemblee unitarie in tutte le sedi di Capgemini Italia per:
- Esporre nel dettaglio la proposta aziendale;
- Dichiarare lo stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici Capgemini;
- Decidere le forme di lotta da intraprendere.
Le lavoratrici e i lavoratori di Capgemini Italia, per l’impegno profuso in questi anni a sostegno della crescita aziendale, meritano un rinnovo del CIA che ne migliori le condizioni di vita e di lavoro e non certo di pagare a loro spese gli obiettivi ambiziosi che si prefigge la Società
Fim, Fiom, Uilm, Fismic nazionali
Roma, 29 ottobre 2018