Caf Italia : ricorso alla cassa integrazione emergenza Covid- 19

In data odierna, si è tenuto un incontro con l’azienda a seguito della comunicazione di apertura della
procedura per l’attivazione dell’utilizzo della cassa integrazione ordinaria con causale “Emergenza COVID
19”.
L’azienda ci ha illustrato che, a fronte della comunicazione ricevuta da parte del suo cliente principale,
TRENITALIA, circa la chiusura temporanea di alcuni impianti e della riduzione di altre attività su tutto il
territorio Nazionale, ha provveduto ad attivare la richiesta di CIGO per massimo 262 lavoratori operai, per 3
settimane, a partire dal 17 marzo 2020 fino al 4 aprile 2020. Laddove necessario, l’azienda appronterà un
piano di rotazione tra i lavoratori.
Per FIM e UILM l’utilizzo della CIGO, in una fase emergenziale come quella che stiamo vivendo, è
essenziale per poter garantire a tutti i lavoratori, principalmente la salvaguardia della salute.
L’azienda si è resa disponibile ad anticipare l’erogazione della CIGO per le tre settimane di vigenza, ed ha
altresì ribadito che, se alla fine delle tre settimane ci sarà bisogno di ricorrere ad ulteriori periodi di CIGO,
sempre legati all’emergenza COVID 19, provvederà ad informare le Organizzazioni Sindacali.
La delegazione della FIM e della UILM, hanno chiesto con forza il riconoscimento dei ratei della tredicesima
mensilità, delle ferie e dei PAR, ed hanno altresì richiesto che l’azienda, a coloro che nel mese di marzo
hanno lavorato in trasferta (Roma e Verona), riconoscesse tutto il mese di trasferta e non solo i giorni
lavorati, in quanto i diretti interessati, di tasca propria, hanno anticipato o l’abbonamento ferroviario o il
canone d’affitto.
Per quel che concerne i ratei, l’azienda ha ribadito che si atterrà fermamente alle disposizioni di Legge,
mentre per il riconoscimento della trasferta per tutto il mese, l’azienda si è riservata di fare ulteriori verifiche
ma non ci darà risposta non prima del ripristino delle attività lavorative.
È opportuno infine ricordare a tutti i lavoratori che FIM e UILM hanno siglato un accordo per
chiudere la drammatica vertenza iniziata il 25 ottobre 2019 con l’avvio della procedura di
licenziamenti collettivi per 233 lavoratori.
Il percorso fino alla firma, lo ricordiamo, è avvenuto unitariamente, con numerosi incontri tenuti sia
in sede istituzionale che in sede sindacale, al fine di scongiurare i licenziamenti ed ha avuto come
epilogo la sottoscrizione unicamente da parte delle scriventi organizzazioni. FIM e UILM, nella
consapevolezza di derogare esclusivamente al trattamento di trasferta così come previsto dal CCNL,
hanno ritenuto che, in presenza di licenziamenti e della possibilità, da parte aziendale, di utilizzare
altri istituti contrattuali più penalizzanti per esempio il trasferimento, quello fosse il miglior punto di
equilibrio per gestire la vicenda, salvaguardando gli aspetti occupazionali e professionali dei
lavoratori. Di fatto in assenza di quell’accordo, oggi non staremmo a discutere di come devono
proseguire le attività lavorative, e le persone o sarebbero disoccupate o trasferite.
L’auspicio di FIM e UILM è quello che, passato questo periodo di emergenza, sussistano i presupposti
per discutere nuovamente con l’azienda al fine di fare un punto sull’accordo e valutare la possibilità di
effettuare modifiche che migliorino la condizione di tutti i lavoratori.

Fim e Uilm Nazionali