Il giorno 14 settembre 2020, in videoconferenza Fim, Fiom e Uilm nazionali e territoriali e le RSA si sono incontrate con la Direzione aziendale di CAF Italia per esaminare le prospettive aziendali ed esaminare le questioni aperte.
Nel corso dell’incontro la Direzione aziendale, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, ha spiegato che le attività che oggi CAF Italia ha in essere o si attende con una prospettiva da qui a un anno sono l’attività “antincendio” per i siti di Napoli, Roma e Verona e una volta terminata la messa in servizio dei treni di MetroNapoli da parte della Capogruppo, un’attività di manutenzione di quei treni i cui contenuti non sono stati ancora definiti contrattualmente e che quindi potranno interessare un numero di lavoratori ancora incerto, comunque al massimo 20 – 25 unità.
In questo contesto, l’Azienda, su suggerimento degli ispettori dell’INPS, ha deciso di non ricorrere a ulteriore Cassa Integrazione.
Per quanto riguarda le questioni aperte, sono state discusse:
- Le iniziative messe in atto dall’Azienda per la prevenzione contro il COVID19;
- È stato nuovamente ricordato l’obbligo dell’Azienda di erogare “adeguati anticipi” a chi si reca in trasferta;
- È stato chiesto di superare l’accordo firmato lo scorso 16 gennaio al Ministero del Lavoro almeno per il punto sul trattamento di trasferta e di farlo ben prima della scadenza naturale del 31 gennaio 2021.
Su questo punto la Direzione ha replicato con estrema chiarezza che l’alternativa all’accordo del 16 gennaio è la “localizzazione” dei lavoratori presso i siti dove si svolge l’attività.
Questa dichiarazione da un lato ci preoccupa per ciò che avverrà dopo il 31 gennaio, ma dall’altro conferma che la scelta – sofferta – di firmare il 16 gennaio non solo ha scongiurato i licenziamenti, ma anche evitato i trasferimenti di sede.
Fim e Uilm Nazionali