“Il futuro dello stabilimento Bosch di Bari, dove lavorano duemila persone, dipende in gran parte dalle scelte politiche che si faranno in Italia e in Europa sul settore automotive. Del resto il problema riguarda tutta l’industria del diesel, che oggi in Italia offre occupazione in modo diretto a 50mila lavoratori e in modo indiretto a circa 150mila”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm responsabile del settore auto, e Riccardo Falcetta, segretario della Uilm di Bari e coordinatore nazionale del gruppo Bosch, al termine dell’incontro tenutosi oggi a Roma con i vertici aziendali.
“Lo sforzo di sostenere lo stabilimento di Bari – dichiarano Ficco e Falcetta – anche attraverso l’allocazione di nuove produzioni non legate al diesel, nell’ambito di una solidarietà intra gruppo, prosegue secondo quanto auspicato, ma non è purtroppo sufficiente a saturare occupazione e impianti, poiché la produzione diesel continua a calare a causa delle scelte politiche che lo stanno disincentivando oltre misura. La situazione di Bari è quindi esemplificativa di una dinamica più generale: la frettolosa corsa della politica europea e italiana verso la elettrificazione favorisce l’industria asiatica e criminalizza ingiustificatamente la motorizzazione diesel, che attualmente garantisce emissioni di CO2 addirittura del 20% inferiori a quelle delle altre propulsioni, se si tiene in considerazione l’intero ciclo di vita del prodotto”.
“Chiediamo al Ministero dello Sviluppo economico – concludono i sindacalisti della Uilm – di convocare un incontro per spiegare le nostre ragioni, dati occupazionali e tecnici alla mano. La prima cosa che la politica deve capire è che le riconversioni industriali richiedono investimenti ingentissimi e tempi lunghi, mentre le scelte compiute sull’onda delle emozioni possono provocare danni irrecuperabili sul versante sia tecnologico sia occupazionale. Bosch si dichiara pronta a investire a Bari, chiediamo a Governo e Regione Puglia di sostenere il processo di diversificazione industriale magari attraverso un accordo di programma”.
Il prossimo appuntamento fra le Parti è previsto per il 28 marzo, ma c’è l’impegno a contattare le Istituzioni sia locali sia centrali.
Ufficio Stampa Uilm