“Quello raggiunto con Bosch oggi a Roma è un preliminare di intesa importante, anzi necessario, poiché scongiura il rischio di esuberi. Confidiamo che verrà confermato dalla consultazione dei lavoratori e che quindi potrà entrare in vigore. In ogni caso nel prossimo futuro occorrerà proseguire sulla strada della diversificazione industriale, per fronteggiare la crisi delle produzioni diesel e salvaguardare la sopravvivenza stessa della fabbrica nel lungo periodo”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Riccardo Falcetta, segretario della Uilm di Bari.
“Il preliminare di accordo – spiegano Ficco e Falcetta – prevede per tutto l’arco della sua durata, vale a dire per i prossimi cinque anni, un impegno formale di Bosch a non chiudere il sito di Bari e a non licenziare. Saranno difatti utilizzati solo ammortizzatori sociali conservativi, nell’immediato il contratto di solidarietà, e saranno incentivate uscite esclusivamente volontarie. Ma avremo in futuro un problema di disponibilità di ammortizzatori sociali comune a molte imprese specie dell’automotive e causato dal jobs act, di cui chiediamo una ulteriore modifica. Lo stabilimento di Bari ha bisogno difatti di proseguire sul percorso della diversificazione industriale e questo è un processo che richiede anni, giacché le attuali produzioni diesel sono destinate a calare e alla fine a cessare del tutto a causa della nota transizione all’elettrico decisa dalla Unione Europea, né sono sufficienti a rimpiazzarle le lavorazioni legate alla e-bike e le altre produzioni di meccanica fine individuate fino ad ora. Speriamo che possano produrre risultati sia l’attività di insourcing di produzioni di provenienza interna o esterna al gruppo sia le ricadute dell’attività di ricerca di Bari supportare dalla Regione Puglia”.
“Come sindacato – concludono Ficco e Falcetta – ci siamo battuti e ci batteremo con tutte le nostre forze per favorire la riconversione industriale, ma la sfida posta dalla transizione all’elettrico può essere vinta solo da una azione congiunta con le Istituzioni. Per questo abbiamo previsto nell’intesa
un tavolo periodico di monitoraggio non solo con Bosch, ma anche con Governo e Regione Puglia. La Regione Puglia ci sta già dimostrando una fattiva vicinanza, speriamo che il Governo in futuro offra analogo sostegno. Gli altri Stati europei stanno attirando gli investimenti nelle nuove tecnologie; in Italia dobbiamo fare lo stesso, altrimenti la transizione all’elettrico causerà una perdita irreparabile di competenze industriali e di posti di lavoro”.
Ufficio Stampa Uilm