“Oggi siamo qui per interrompere un’azione distruttiva che va avanti da oltre 10 anni. Gli ultimi incontri al Mimit, iniziati il 17 ottobre, non sono serviti a sbloccare la situazione di Berco e l’avvio della procedura di licenziamento per 480 lavoratori a Copparo. Oggi è una grande giornata di lotta, con uno sciopero dei metalmeccanici qui a Copparo, come non accadeva da oltre 40 anni. Siamo qui per dire basta, Berco questa volta non la passerà liscia”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“Si sta portando alla chiusura – aggiunge – un’azienda presente sul territorio da oltre 100 anni e che rappresenta la più grande realtà produttiva metalmeccanica del ferrarese. Nel 2013 aveva 2.800 dipendenti, oggi ridotti a 1.200. L’ultimo accordo lacrime e sangue del 2013 non è servito a nulla. È mancata la volontà di Thyssen di fare investimenti nelle fabbriche di Copparo e Castelfranco Veneto, dopo la chiusura di Torino e Imola”.
“Non può – aggiunge Palombella – un’azienda come questa non presentare un piano industriale credibile e ridurre il personale del 40%. Le guerre termineranno, tutti noi ce lo auguriamo e bisogna battersi perché ciò accada, l’embargo della comunità europea verso la Russia finirà e noi dovremo far partire il più grande piano italiano ed europeo”.
“Non accetteremo – sottolinea il leader Uilm – una trattativa con una procedura di licenziamento già avviata per 480 lavoratori, l’annuncio di altri 70 a Castelfranco Veneto e la disdetta degli accordi aziendali. Il contatore è già partito, restano 50 giorni per evitare il disastro e salvaguardare 480 famiglie”.
“Ferrara è un territorio già impoverito da anni di desertificazione industriale e mancanza di investimenti che hanno provocato la perdita di oltre 3mila posti di lavoro – prosegue – non solo Berco ma anche VM Motori di Cento, la Fox Bompani e le tante aziende del territorio che si trovano in gravi condizioni, con un forte ricorso ad ammortizzatori sociali, e la situazione inaccettabile dei lavoratori della Regal Rexnord licenziati via mail. Senza fabbriche il territorio non avrà un futuro”.
“Chiediamo al Ministro Urso – conclude Palombella – di bloccare una procedura illegittima, ci sono ancora tutti gli ammortizzatori sociali da utilizzare, non c’è un piano industriale, non sono stati rispettati gli impegni. Se il 14 la Thyssen non ritirerà i licenziamenti, chiediamo al Governo un decreto legge che annulli il termine dei 75 giorni, visto che mancano i presupposti minimi, e di far diventare l’accordo sindacale indispensabile per procedere”.
Ufficio Stampa UILM