Automotive, Palombella-Ficco (Uilm): “Grave una rottura fra Governo e Stellantis, incentivi insufficienti senza politiche industriali strutturali”

“A Governo e Stellantis chiediamo di arrivare finalmente ad un accordo sul futuro dell’automotive in Italia. Le polemiche che durano ormai da troppo tempo stanno aggravando una situazione già fortemente critica. Vogliamo parlare di progetti di sviluppo, di nuovi modelli che vadano al più presto in produzione, di strumenti strutturali che consentano di aumentare la produzione di veicoli in Italia che oggi è al minimo storico. Ci aspettiamo che si inizi a lavorare, ognuno per la sua parte, per la difesa e il rilancio dell’intero settore automotive, sia di  Stellantis che della filiera della componentistica. Non è una questione di più produttori in Italia ma di salvaguardare l’attuale occupazione e di rendere più forte il settore”. Lo dichiarano Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, al termine della riunione del tavolo automotive convocata nel pomeriggio al Mimit dal Ministro Urso.

“Ci sono vertenze molto importanti che hanno bisogno di risposte urgenti dal Ministero  – puntualizzano Palombella e Ficco – come quella di Termini Imerese, in cui dovrà essere individuata una soluzione per tutti i 540 lavoratori e non solo per i 350 previsti da Pelligra, e quella di Termoli, per cui ci aspettiamo a breve la conferma del grande investimento nella futura fabbrica di batterie”.

“Ci aspettiamo dal MIMIT che vengano approvate le riforme indispensabili per tutelare i lavoratori e la competitività delle imprese, già discusse in questi mesi nel tavolo ministeriale, come il rafforzamento del sistema degli ammortizzatori sociali per le imprese in crisi, la riduzione dei costi dell’energia, il rifinanziamento dei contratti di espansione per consentire un cambio generazionale e di professionalità” argomentano Palombella e Ficco.

“Le risorse messe in campo per gli incentivi e quelle previste per i prossimi anni non saranno sufficienti perché prima di parlare di risorse abbiamo bisogno di politiche industriali concrete e strutturali per utilizzarle nella giusta direzione – concludono – I prossimi mesi saranno decisivi e ci aspettiamo da tutti la massima responsabilità perché stiamo parlando di un settore fondamentale per il nostro Paese che interessa centinaia di migliaia di lavoratori e famiglie”.