“Apprendiamo che è stato appena approvato, in Commissione bilancio della Camera dei deputati, un emendamento al disegno di legge di bilancio 2019 che introduce un sistema di incentivi e disincentivi all’acquisto di auto in base ai livelli di emissione di CO2 a partire già dal primo di gennaio 2019. Forse inconsapevolmente si forzano in modo frettoloso gli acquisti di auto ibride o elettriche e si penalizzano tutte le altre, così da colpire le produzioni italiane e da favorire oltremodo quelle straniere, oltre a colpire il consumatore medio che non può comprare a prezzi accettabili una tecnologia ancora troppo cara”. Lancia l’allarme Rocco Palombella, segretario generale della Uilm.
“Il passaggio all’ibrido e all’elettrico – spiega Palombella – è un traguardo di per sé condivisibile, fatto proprio dalle stesse case automobilistiche a cominciare da FCA, che pochi giorni or sono ha annunciato un piano incentrato sulla elettrificazione e ibridizzazione di tutti i futuri modelli. Tuttavia il passaggio all’elettrificazione deve essere graduale per tre motivi fondamentali: evitare di colpire i consumatori medi che non possono sborsare le migliaia di euro di sovrapprezzo attualmente richieste per prodotti ibridi o elettrici che oggi sono ancora solo di nicchia, sovrapprezzo si badi non coperto nemmeno dagli incentivi; evitare di deprimere il mercato dell’auto in un momento in cui anche l’infrastruttura è inadeguata; infine evitare di penalizzare l’intera filiera dell’industria dell’auto italiana proprio mentre sta investendo per agganciare il salto tecnologico”.
“Il comparto dell’auto – conclude il leader della Uilm – rappresenta il primo settore industriale italiano, fortemente votato alle esportazioni. Colpirlo equivale a deprimere l’economia e soprattutto a mettere a repentaglio decine di migliaia di posti di lavoro”.
Ufficio stampa Uilm
5 dicembre 2018