Intervista del Segretario generale Uilm all’Agi
Sulle auto: “ci deve essere un marchio, una sorta di ‘bollino’ che indichi che queste vetture sono state prodotte da personale assunto e con tutti i diritti, da operai che vengono regolarmente pagati, assicurati e tutelati”. E’ la proposta che Rocco Palombella, da poche settimane segretario generale della Uilm, presenterà al congresso del sindacato che si terra’ a Roma dal 2 al 5 marzo. “Così come le fabbriche devo avere progetti a ‘infortunio zero'”, ha aggiunto in una conversazione con l’Agi, “si deve certificare il prodotto fatto in Italia. Altrimenti non ci sarà competizione con il mondo, perché il mondo é fatto anche di mancanza di diritti e di utilizzo di tutte le forme di concorrenza sleale”. Tutte le vertenze sindacali ancora aperte, ha poi detto, “stanno per scoppiare, e nessuno é in grado di risolverle”. Dalla questione dell’Alcoa alla Fma, allo stabilimento di Termini Imerese. “E’ mancata una vera politica industriale da parte del Governo e in questo memento si cerca di mettere delle toppe per non farle esplodere oggi. Forse qualcuno spera di far passare tutto a dopo le elezioni regionali, sia nella maggioranza che nell’opposizione”. Ma il rischio, avverte, “é che ci troveremo in primavera con una situazione di sconquasso sociale dal punto di vista industriale”. Parlando poi della vicenda dello stabilimento di Termini Imerese, il sindacalista si e’ detto preoccupato dalle parole pronunciate dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola: “Dal punto di vista del Governo non mi metterei nelle condizioni di dire che sono arrivate 19 proposte. Per non offendere i lavoratori si dovrebbe dire che Termini Imerese rimane attaccata a Fiat, e che quando Fiat presenterà il piano industriale (il 21 aprile, ndr) vedremo che cosa succedera’”. Palombella ha ricordato infine che non esiste solo il problema di Termini: “Non sappiamo che cosa farà Fma, non sappiamo che cosa succede nello stabilimento di Pomigliano e che cosa succede complessivamente nel settore auto”.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 27 febbraio 2010