“Questa Regione ha subìto diversi cambiamenti negli ultimi anni a livello industriale. Dopo la vendita di Indesit a Whirlpool, che provocò la perdita di numerosi posti di lavoro, questo territorio ha visto il fallimento della Merloni, con il passaggio di 750 dipendenti alla J&P; le continue ristrutturazioni della Best, oggi acquisita da Electrolux con il sacrificio di 600 posti di lavoro; la C.B. chiusa, Tecnovind fallita, e numerose aziende dell’indotto chiuse o in difficoltà”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“Non possiamo dimenticare – aggiunge – la vicenda di Elica che voleva delocalizzare in Polonia, mentre oggi si sta sviluppando il piano concordato al Ministero; nello jesino e nell’anconetano c’è stata la vertenza importante della Caterpillar; e per quanto riguarda CNHI, dopo vari anni positivi sta subendo nel 2023 un calo di trattori dovuti a mercati sofferenti con il ricorso a cassa integrazione per 4/5 giorni al mese”.
“E per quanto riguarda il settore degli elettrodomestici – spiega Palombella – c’è una relativa calma con apprensione per gli annunci fatti sia da Whirlpool che da Electrolux, mentre la transizione ecologica e digitale impatterà su aziende come Raicam, che operano nel settore dell’automotive”.
“Il 70% delle crisi aperte al Ministero delle Imprese e del Made in Italy – dice ancora il leader Uilm – riguarda il settore metalmeccanico e interessa oltre 50 mila lavoratori occupati in settori strategici. Purtroppo, in questi mesi abbiamo dovuto registrare una totale mancanza di ascolto, di partecipazione e di scelte definitive su importanti crisi aziendali e sulla gestione della transizione ecologica”.
“Per questo abbiamo deciso di non rimanere fermi, non possiamo accettare un lento e inesorabile declino industriale della seconda manifattura europea. Dal Governo – conclude – ci aspettiamo coraggio e condivisione delle scelte, non c’è più tempo da perdere”.
Ufficio Stampa UILM