Responsabilmente, solo adesso, abbiamo deciso di esprimerci sui fatti che riguardano l’acciaieria di Terni rivolgendoci direttamente ai lavoratori a cui dobbiamo esclusivamente e prioritariamente dare conto. Per tale motivo abbiamo deciso di farlo con un comunicato sindacale e non a mezzo stampa.
Abbiamo voluto ricordare e parafrasare, nel titolo, quella affermazione che avrebbe fatto un imprenditore entrato nella storia dell’industria italiana riferendosi alla città di Torino, perché crediamo che anche nel caso di Terni risulti essere appropriata. E questo principio deve richiamare tutti i soggetti in grado di poter condizionare l’andamento aziendale e le prospettive della più grande realtà industriale della città, da cui dipendono migliaia di famiglie ed una importante parte dell’economia del territorio, ad assumere sempre comportamenti responsabili.
Riteniamo quindi necessario premettere che sarebbe opportuno che, a livello istituzionale, temi importantissimi come quelli che si riferiscono all’AST e che riguardano gli interessi e la vita dei cittadini, che al tempo stesso sono anche lavoratori, fossero trattati nelle sedi deputate e non con dichiarazioni ed annunci sui media o social; indubbiamente sarebbe altrettanto opportuno un confronto con i soggetti interessati, operatori economici e rappresentanti dei lavoratori, per analizzare in trasparenza e sulla base di dati oggettivi le questioni ed individuarne le soluzioni. Tutto questo non è stato realizzato. Crediamo che innanzitutto si debba ripartire da questo punto se si vuole fare il bene della comunità ternana.
In questo contesto e con queste modalità, non risultano chiari (o forse si) a quali “veri” interessi si stia rispondendo. Per la UILM l’interesse prioritario è quello della salvaguardia dei posti di lavoro, garantendo le migliori condizioni di sicurezza ed ambientali, con una azienda integrata ed in sintonia con il territorio.
E’ altrettanto doveroso ricordare che poco più di un anno fa la città, le organizzazioni sindacali ed i lavoratori avevano accolto positivamente l’acquisizione dello stabilimento di AST Terni da parte del gruppo Arvedi consegnando al passato la gestione ThyssenKrupp che ultimi anni era stata improntata, a partire dal sofferto accordo del 2014, sul “tirare a campare” senza alcuna prospettiva industriale ed occupazionale.
Il gruppo di Cremona, invece, si è presentato a Terni con le carte in regola reduce da un grande rilancio industriale della ex Ferriera di Servola a Trieste; una fabbrica salvata con un importante accordo con le organizzazioni sindacali e un Accordo di Programma per la città friulana approvato nell’arco di pochi mesi; uno strumento che ha consentito di realizzare gli investimenti, pubblici e privati, necessari per l’installazione di nuove linee di produzione, tecnologicamente avanzate, ed incrementare l’occupazione preesistente.
Se fosse avvenuto altrettanto per Terni, forse oggi staremmo a parlare (ascoltare) d’altro e avremmo avuto anche la salvaguardia del tessuto industriale ternano, quello che soffre oggi una instabilità disarmante di una politica sorda ai problemi generali della comunità e dell’industria che da anni attendono risposte.
La Uilm, pertanto, resta in attesa che l’amministrazione cittadina dia seguito all’annunciato invio delle comunicazioni “formali” all’azienda, alle istituzioni nazionali, regionale ed agli enti preposti (cosa che forse sarebbe stato opportuno fare precedentemente agli annunci) e che si possa fare, quanto prima, chiarezza sui “fatti” e sullo stato dell’arte della situazione complessiva dell’AST.
La UILM, nel frattempo, ritiene necessario che quanto prima ci sia un confronto fra Direzione aziendale e RSU per acquisire i primi elementi di certezza per fare le prime valutazioni ed eventualmente individuare iniziative a difesa e tutela dei lavoratori e della fabbrica.
Lo abbiamo già dichiarato in occasione dell’incontro tenutosi in azienda lo scorso 22 giugno: risulta vincente, per lavoratori ed azienda, il rafforzamento delle relazioni sindacali per gestire e superare particolari fasi in come quella dell’attuale fase produttiva di AST; a maggior ragione continuiamo ad auspicare lo stesso metodo per questa fase di poca chiarezza del contesto generale.
I lavoratori ed i cittadini chiedono chiarezza, chiedono risposte, chiedono soluzioni.
UILM NAZIONALE
UILM TERNI