“Ci aspettavamo un’altra decisione del Giudice di Taranto dopo l’ok che era arrivati dalla Procura. Ma, al di là dell’atto giudiziario, la questione dirimente e gravissima è stata la strumentalizzazione di ArcelorMittal, che ha richiesto la cigs per un numero sproporzionato di lavoratori per la fermata dell’altoforno 2. Dall’incontro di ieri il Governo è risultato incapace e impreparato sia rispetto alla richiesta di cigs dell’azienda sia rispetto al piano industriale, presentando solo ipotesi e non portando nessuna novità rispetto a quanto uscito sui quotidiani nei giorni scorsi”.
Così Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, durante il suo intervento a Radio Popolare.
“ Oggi siamo in un limbo – dichiara il leader Uilm – in una situazione di pesante incertezza perché non conosciamo quali sono le scelte del Governo e il destino di 20 mila lavoratori, di una realtà fondamentale del settore siderurgico, dell’industria e dell’economia italiana”.
“ArcelorMittal ha gettato la maschera dal 5 novembre – prosegue – con il recesso dal contratto e l’inizio dello spegnimento degli impianti. Ormai la multinazionale non è più un soggetto affidabile e con il quale continuare, ha deciso di andarsene e ha messo a repentaglio la continuità produttiva. Sono tornati indietro solo dopo le inchieste giudiziarie delle Procure di Milano e Taranto”.
“Non firmeremo nessun accordo che preveda cigs per migliaia di lavoratori – conclude – perché rappresenterebbe l’anticamera del licenziamento”.
Ufficio Stampa Uilm