“Nell’incontro di oggi con i ministri Giorgetti e Orlando abbiamo assistito di nuovo a uno scaricabarile, questa volta ancora più eclatante perché avviene tra due Ministeri importanti come il Mise e il Ministero dell’Economia. La risposta di Giorgetti sull’ingresso dello Stato all’interno del capitale di ArcelorMittal non solo non è certa, ma è vincolata al parere del Mef e all’eventuale modifica del contratto realizzato il 10 dicembre proprio tra AMI e Invitalia. Ci aspettavamo una presa di posizione netta dopo 9 anni dall’inizio della vertenza, ma si continua a perdere tempo con il rischio serio che la situazione diventi irreparabile. Sembra quasi che si voglia aspettare il giudizio del Consiglio di Stato, atteso il 13 maggio, per non per assumersi le necessarie responsabilità”. Lo dichiarano Rocco Palombella, Segretario generale Uilm e Guglielmo Gambardella, responsabile del settore per la Uilm Nazionale.
“Anche oggi noi abbiamo continuato a chiedere, senza ricevere risposte chiare – esortano – come si vuole procedere, cosa si vuole fare del destino di 20mila lavoratori e di intere comunità e quali sono i progetti concreti che si vogliono mettere in campo”.
“Non possiamo attendere i tempi della politica – continuano Palombella e Gambardella – c’è bisogno di un intervento rapido e risolutivo del Governo per gestire la transizione ecologica e il risanamento ambientale indicando piani industriali credibili, salvaguardia dei livelli occupazionali e tempi certi”.
“Nessun impegno concreto – concludono – è stato assunto da Giorgetti e Orlando su come si vogliono affrontare le più urgenti crisi aziendali in settori strategici come aerospazio, automotive e siderurgia a fronte del presidio con centinaia di lavoratori provenienti da tutta Italia. E’ indispensabile avviare un intenso programma di incontri in tempi brevissimi per scongiurare che il nostro Paese si indebolisca ulteriormente perdendo asset industriali importanti”.