Estratto dall’agenzia stampa Ansa in rete dalle ore 19.59
Piccolo passo avanti nella vertenza dell’Antonio Merloni. Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato per venerdi’ 26 pomeriggio a Roma i tecnici delle Regioni Marche, Umbria ed Emilia Romagna, delle organizzazioni sindacali e i tre commissari del gruppo elettrodomestico per la presentazione dello schema di Accordo di programma per il rilancio dei territori colpiti dalla crisi. La data della firma dell’Accordo, inizialmente indicata dal Mse entro il 28 febbraio, non e’ stata ancora fissata, ma secondo il presidente delle Marche Gian Mario Spacca si e’ ormai giunti al rush finale. Rsu di fabbrica, Fiom, Fim e Uilm provinciali restano prudenti, anche perche’ i termini dell’accordo sono ”ancora tutti da definire” sottolinea Vincenzo Gentilucci della Uilm. ”Serve un accordo che metta in piedi un progetto di nuova economia industriale per tutto il distretto elettrodomestico fabrianese e umbro. La A. Merloni e’ la punta di un iceberg, e c’e’ preoccupazione anche per le altre aziende della zona”. Fra gli elementi su cui ragionare, anche la riduzione della dotazione finanziaria inizialmente ipotizzata dal Mse a sostegno dell’Accordo. Dai 50 milioni di euro prospettati mesi fa si sarebbe scesi a 35 milioni: un dato che potrebbe non essere ininfluente rispetto all’interesse di gruppi o societa’ terze a investire nella A. Merloni (dai cinesi della China Machi Holdings a realta’ industriali anche italiane). Secondo Gentilucci a 50 mln ”ci si potrebbe comunque arrivare, con il contributo di tutte le parti in causa”. Cioe’ non solo con i fondi governativi, ma contando sul volano di investimenti europei e regionali, una quota dei quali e’ destinata alla riqualificazione dei dipendenti Merloni: 3.200 addetti, di cui oltre 2.000 concentrati fra Marche e Umbria…
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 24 febbraio 2010