Dopo una lunga discussione, Almaviva rompe il tavolo di trattativa. Al centro dello scontro
la volontà dell’azienda di dismettere gli accordi sottoscritti per procedere con l’applicazione
di scelte unilaterali, il disconoscimento delle relazioni sindacali e degli sforzi delle lavoratrici
e dei lavoratori.
La società di informatica della famiglia Tripi vuole infatti ridurre la contrattazione collettiva,
aumentare l’orario di lavoro e diminuire il salario contrattato, abolendo la parte fissa del
PDR (a giugno) e assorbendo i tre quarti degli aumenti contrattuali stabiliti dal CCNL.
Inoltre, sullo Smart Working, che oggi coinvolge più del 90% dei dipendenti, Almaviva ha
dichiarato di voler abbassare considerevolmente il buono pasto e non fa concessioni sulle
dotazioni tecnologiche e strumentali necessarie, a dispetto delle lavoratrici e dei lavoratori
che con questa modalità hanno garantito e garantiscono il raggiungimento degli attuali
risultati in questo periodo di pandemia.
Per queste ragioni abbiamo dichiarato lo sciopero delle reperibilità, degli straordinari e di 8
ore in un’unica giornata per la prossima settimana.
Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm