Intervista del Segretario nazionale della Uilm Mario Ghini all’Agi
Il testo integrale dell’agenzia di stampa
Se il colosso dell’alluminio Alcoa non farà marcia indietro sulla chiusura degli impianti italiani di Portovesme e Fusina, il Governo dovrà cercare subito un produttore alternativo. Lo sottolineano i segretari nazionali della Uilm e della Fim, Mario Ghini e Marco Bentivogli, alla vigilia dell’incontro tra governo, azienda e parti sociali fissato per stasera alle 20,30 a Palazzo Chigi. “Ci sono tutte le condizioni – ha spiegato Ghini – perchè Alcoa continui a produrre in Italia e continui a produrre senza ricorrere alla cig. Se così non fosse – ha aggiunto – chiediamo al governo di cercare subito un produttore che subentri alla multinazionale. Questa azienda cerca continuamente alibi”. Secondo Ghini, “il governo ha messo in capo tutti gli strumenti per venire incontro alle esigenze di Alcoa ma a questo punto calano i presupposti perchè la legge di dicembre – ha spiegato ancora – dice che per sei mesi il governo si fa garante accollandosi eventuali oneri del caso in cui l’Ue bocci le misure messe in campo per l’abbattimento dei costi energetici”. Sulla stessa linea Bentivogli, che ha sottolineato “l’inaffidabilità di una azienda che ha alle spalle anni di aiuti e anni di utili”. “Il guaio di questo negoziato – ha aggiunto – è che l’azienda ha sempre rilanciato. Chiediamo quindi al governo da un lato di fare di tutto per impedire la chiusura degli impianti ma dall’altro di diventare parte attiva per la ricerca di nuovi acquirenti”.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 2 febbraio 2010