Prende il via oggi, 12 febbraio, da Bologna, il primo Consiglio regionale Uilm di una lunga serie. L’obiettivo voluto e perseguito dal Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, è quello di riportare al centro della discussione il prossimo rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro dei metalmeccanici (in scadenza al 31 dicembre), a cui si aggiunge anche il rinnovo del contratto degli artigiani (scaduto il 31 dicembre 2018) e quello Confimi (in scadenza a maggio 2019).
Forti della manifestazione del 9 febbraio scorso – che ha visto scendere in piazza a Roma, dopo diversi anni, circa 200mila persone intorno ai temi della piattaforma stilata da Cgil, Cisl e Uil sui temi della manovra finanziaria – inizia oggi un nuovo percorso democratico all’interno della nostra categoria. Si parte, quindi, da una delle regioni più ricche d’Italia, sia in termini di produttività che in termini economici, con lo sguardo già rivolto al contratto 2020-2024.
Ma quella di oggi è stata anche l’occasione per fare una verifica dello stato di salute della nostra organizzazione, sia in termini di rinnovo delle Rsu che in termini di tesseramento. A fare un bilancio è stato il Segretario organizzativo della Uilm, Roberto Toigo, presente al Consiglio regionale insieme a Palombella. Nella sua relazione ha illustrato i risultati ottenuti fino a oggi, ma anche spiegato quali saranno i prossimi passi da compiere, quali le attività per il rilancio dell’organizzazione alla luce anche di nuove scadenze.
Come ha spiegato Rocco Palombella nel suo intervento conclusivo, “la discussione si sviluppa in un contesto ancora molto complesso. Il settore industriale, nella seconda metà del 2018, ha fatto registrare il segno meno e anche i primi dati del 2019 non sono confortanti. Il settore dell’auto, quello che negli ultimi anni ha fatto da traino al Pil del Paese e alla nostra economia, mostra nuovi elementi di sofferenza e rinnovate debolezze”.
Pochi giorni fa l’Istat ha spiegato, infatti, che nel quarto trimestre 2018, il Pil italiano ha segnato la seconda variazione congiunturale negativa consecutiva, determinata da una nuova flessione della domanda interna.
“Il settore manifatturiero e metalmeccanico sono in frenata – aggiunge Palombella – in simbiosi con un trend che accomuna tutta l’Europa, ma che colpisce con più foga la nostra debole economia”.
In questa fase, il rinnovo del contratto nazionale di lavoro diventa importantissimo per molteplici aspetti, in primis per il peso che ha sul piano economico, ma anche perché, come è stato nel 2016, potrà fare certamente da traino ai rinnovi di tutti gli altri contratti. “Tre anni fa il confronto con Federmeccanica fu difficile e aspro – ricorda Palombella – solo dopo lunghi mesi di negoziato riuscimmo a rimettere al centro il valore del CCNL stesso e a restituirgli dignità. I rischi del passato non sono completamente svaniti, in particolare penso al tentativo di mettere da parte i contratti nazionali a favore della contrattazione di secondo livello. Mai come in questo momento, però, il CCNL è una garanzia per tutti i lavoratori”.
L’Emilia-Romagna è certamente una delle regioni motore dell’economia italiana, con un ritmo di crescita allineato a quello della Francia. La ripresa è diffusa in tutti i settori, trainata dall’accelerazione nell’industria (+2,1% nel 2017 e +3,2% nel 2018). Qui ci sono importanti industrie manifatturiere, ma non solo. L’Emilia Romagna è la regione di Ferrari, Maserati, alcuni stabilimenti Cnh Industrial. “Proprio in queste ore stiamo lavorando per chiudere entro la fine del mese il rinnovo del CCSL, rispettando tutti i temi della piattaforma che abbiamo presentato a Roma a inizio novembre. Per quanto riguarda il CCNL – conclude Palombella – ci aspettiamo entro giugno di avere una piattaforma definita da presentare alle parti prima della pausa estiva”.