“Nell’incontro di oggi con i Ministri a Palazzo Chigi abbiamo espresso per l’ennesima volta la nostra insoddisfazione, sapevamo che non sarebbe stato un incontro risolutivo ma ci aspettavamo almeno di conoscere le reali intenzioni del Governo prima dell’Assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia prevista per il 22 dicembre. Purtroppo, non abbiamo ricevuto alcuna risposta né rassicurazioni su questa tristissima vicenda che dura ormai da undici anni. I Ministri hanno continuato a sostenere che, pur essendo l’ex Ilva strategica per il nostro Paese, bisogna continuare ad attendere non sappiamo bene che cosa. Noi abbiamo espresso una posizione chiara e abbiamo continuato a dire che il socio privato, Arcelor Mittal, non può continuare a gestire gli stabilimenti e la siderurgia italiana, da cui dipende il futuro di 20mila lavoratori”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“Il tempo è scaduto – aggiunge – l’ex Ilva versa in condizioni disastrose da tutti i punti di vista e c’è innanzitutto un problema di sicurezza, vista la mancanza di manutenzione e di investimenti. Non possiamo più tollerare l’arroganza di questo Gruppo industriale che continua a umiliare i lavoratori. Continuiamo a ribadire che più passa il tempo, più il prezzo che l’Italia dovrà pagare nei confronti della multinazionale sarà altissimo”.
“Ci ritroveremo ancora una volta a Palazzo Chigi il 28 o il 29 dicembre – spiega il leader Uilm – dopo l’Assemblea dei soci e dopo il Consiglio dei Ministri. Ci auguriamo che in quell’occasione il Governo abbia finalmente le idee più chiare. Noi non smetteremo di lottare, oggi per la prima volta abbiamo occupato Palazzo Chigi per alcune ore e siamo più determinati di prima sapendo che i nodi non sono ancora sciolti, che c’è ancora lo spettro dell’amministrazione straordinaria e del fallimento”.
“Chiediamo al Governo – conclude Palombella – un’assunzione di responsabilità una volta per tutte e il rispetto per i lavoratori che molto probabilmente passeranno un Natale di forte preoccupazione. Ci auguriamo che anche per loro il 2024 possa essere davvero un inizio nuovo, senza questo socio privato e con l’avvio di un percorso che porti alla salvaguardia ambientale, occupazionale e produttiva dell’ex Ilva”.
Ufficio stampa Uilm