“La decisione delle Rsu del sito di Taranto di Acciaierie d’Italia di proclamare da subito lo stato di agitazione e, a partire da domani, 48 ore di sciopero per i lavoratori dell’area altiforni rappresenta in modo inequivocabile il dramma che vivono tutti i lavoratori dell’ex Ilva a ogni livello”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“Non ci saremmo mai aspettati – continua – una fine come questa. Gli altiforni sono sempre stati salvaguardati, in ogni circostanza, poiché le fermate oltre a danneggiarli possono determinare un pericolo per tutti. In questo ultimo periodo, invece, gli altiforni vengono fermati per ricattare il Governo e ottenere ulteriori finanziamenti immotivati”.
“Cosa sta aspettando il Governo – si domanda Palombella – per bloccare la distruzione di un patrimonio impiantistico che rappresenta il cuore dell’attività produttiva?”.
“Bene fanno i lavoratori – aggiunge – nonostante il lavoro gravoso, a opporsi alla fermata dell’altoforno 2 e a chiedere la ripartenza dell’altoforno 1, fermo da agosto e che sarebbe dovuto ripartire entro settembre”.
“Nonostante una vertenza lunga oltre 11 anni – dice ancora il leader della Uilm – i lavoratori sono rimasti soli a difendere gli impianti e il lavoro. Non hanno perso la speranza di evitare la chiusura totale, che significherebbe distruggere la vita di 20mila famiglie e lasciare interi territori con i loro carichi inquinanti. Bagnoli non ci ha insegnato nulla?”.
“Tutti i lavoratori del Gruppo si aspettano dall’assemblea dei soci delle risposte serie e risolutive. Basta ricatti da ArcelorMittal!”, conclude Palombella.