“Il piano di rilancio di ACC e di Embraco è stato presentato oggi a Belluno in una riunione fra Ministero dello Sviluppo economico, commissario straordinario, Invitalia, Istituzioni locali e naturalmente organizzazioni sindacali, similmente a quanto era stato fatto a Torino. Di fondamentale importanza il fatto che il piano escluda qualsiasi forma di concorrenza interna fra gli stabilimenti bellunese e tornese, poiché il primo continuerà a produrre compressori per frigoriferi, mentre il secondo si specializzerà nella produzione di motori elettrici, a partire da quelli che servono gli stessi compressori”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore degli elettrodomestici.
“Il progetto è coraggioso, perciò stesso non privo di rischi, ma finalmente – argomenta Ficco – c’è l’ambizione di effettuare non un semplice salvataggio di due realtà storiche dell’industria italiana degli elettrodomestici, bensì un vero rilancio con un intervento pubblico diretto nella proprietà. Quest’ultima risulta indispensabile per offrire garanzie di lungo termine, che proteggano i lavoratori da operazioni speculative, e per sostenere l’ingente mole di investimenti programmata. A Mel (Belluno) è prevista una nuova linea di compressori, che comporta 40 milioni di euro di investimenti; nello stabilimento ex Embraco di Torino è facile immaginare una quota di investimenti altrettanto significativa giacché servirà a sostenere una riqualificazione di una fabbrica oramai ferma da lungo tempo. Ora confidiamo in una rapida convocazione ministeriale dove possiamo essere presenti contemporaneamente entrambi i territori coinvolti e possano essere chiariti i risvolti occupazionali. Come sindacato chiediamo la piena tutela per tutti i lavoratori coinvolti”.
“Se lo Stato – conclude Ficco – fosse intervenuto prima nei settori strategici, come hanno continuato a fare i principali paesi europei a dispetto della retorica liberista, probabilmente non avremmo perso o svenduto importantissime aziende. Speriamo davvero di essere ancora in tempo per una politica industriale efficace nei principali settori, a partire da quello degli elettrodomestici, che tradizionalmente era il secondo settore industriale italiano”.
Ufficio stampa Uilm