Abb: sullo smart working ancora molto da fare

Con amarezza dobbiamo constatare l’ennesima picconata della Fiom al Coordinamento Sindacale Unitario. È ormai evidente che alla Fiom non interessa l’unità dei lavoratori, non risparmiando prese di posizione unilaterali, a fronte di incontri di Coordinamento, e assemblee in solitaria. Credevamo che dividere i lavoratori fosse una prassi delle imprese. Abb, certamente, ringrazierà la Fiom per dargli una mano a dividere il fronte sindacale per indebolire i lavoratori. Non vorremmo che Abb sfrutti questi assist clamorosi della Fiom per rivedere, in peggio, le regole e il funzionamento del Coordinamento Sindacale.

Avremmo voluto fare un comunicato unitario dopo l’incontro svolto tra il Coordinamento Nazionale Fim Fiom Uilm e la direzione di Abb sul tema dello Smart Working. Purtroppo, l’ennesima uscita in solitaria della Fiom ha reso impossibile questa intenzione.

Nell’incontro Abb ci ha illustrato gli aggiornamenti della policy aziendale sullo Smart Working che riguardano, essenzialmente, la possibilità, per i lavoratori che svolgono almeno 75 giornate di Smart Working all’anno (smart workers abituali), di usufruire di 300€ per acquistare sedie ergonomiche, monitor, cuffie e tastiere bluetooth…).

Fim e Uilm ritengono lo Smart Working uno strumento importante e un’opportunità per le lavoratrici e i lavoratori. Lo Smart Working necessita di cambiamenti culturali e organizzativi profondi che non lascino indietro nessun lavoratore. Questo è possibile solo con un accordo sindacale che regoli lo smart working trasformandolo in un’opportunità di benessere collettivo e togliendo la maschera di benefit aziendale che tenta di migliorare la reputazione di Abb senza produrre benefici diffusi per i lavoratori che rischiano di restare in balia di scelte unilaterali aziendali.

Abb, purtroppo, conferma la volontà di non voler aprire alcun negoziato sul tema. Noi pensiamo che l’introduzione del bonus di 300€ sia stata un’occasione mancata per iniziare a discutere questi temi col Sindacato.

Terremo monitorato l’utilizzo dello Smart Working in Abb, ribadendo che un’azienda propensa all’innovazione non può fuggire continuamente il confronto col Sindacato su un tema che impatta la vita delle lavoratrici e dei lavoratori e modifica l’organizzazione del lavoro. Il monitoraggio sull’andamento dello Smart Working per noi è propedeutico alla realizzazione, in un prossimo futuro, di un accordo sul lavoro agile, appunto, come è normale che sia in un Gruppo di questa importanza. Speriamo che l’indebolimento del Coordinamento Sindacale portato avanti dalla Fiom non sia l’ennesimo alibi per Abb per fuggire il confronto.

 FIM, UILM NAZIONALI