Il segretario generale della Uilm si confronta con i delegati di Cassino su piano industriale e prospettive future «Fiat, stabilimento sott’organico»
Palombella: nella sede si registrano dei problemi dovuti alla carenza di personale
Lo stabilimento di Cassino è sott’organico per questo occorre un confronto con l’azienda. E’ la sintesi dell’intervento del segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, che ieri mattina ha partecipato al direttivo della sigla sindacale che si è tenuto a Cassino. Una opportunità importante per fare il punto della situazione, ma anche per discutere di produzioni, investimenti e del tanto discusso accordo di Mirafiori.
Il nuovo contratto adottato per lo stabilimento piemontese ha scatenato un lungo dibattito che ha portato oltre settemila persone a scendere in piazza a Cassino per prendere parte alla mobilitazione della Fiom Cgil. Ma se alcuni pensano che in questo modo si stanno attaccando i diritti dei lavoratori, molti credono che l’accordo a Cassino comporterebbe un notevole miglioramento per tutto il territorio.
«Lo sciopero della Fiom è stato dichiarato prima che fosse sottoscritta l’intesa per Mirafiori – ha osservato il segretario generale della Uilm Rocco Palombella -. Successivamente quel protocollo firmato da azienda e sindacati è diventato uno degli obiettivi della manifestazione. Per quanto riguarda la partecipazione le piazze erano riempite principalmente da studenti e da cittadini, ma da pochi lavoratori metalmeccanici e, soprattutto, da pochissimo operai della Fiat. Tra qualche mese non si discuterà più di Mirafiori, esattamente come è accaduto per Pomigliano».
«I due accordi – ha aggiunto il segretario nazionale della Uilm Giovanni Contento – sono totalmente diversi tra di loro. Si tratta di un intervento che si è reso necessario per salvare l’industria dell’auto. Cassino è uno stabilimento che vive una condizione diversa rispetto agli altri due siti industriali. E’ vero che a Piedimonte ci sono delle linee di montaggio che sono ferme, ma è altrettanto vero che ci sono tre modelli in continua fase di assemblaggio».
«Non bisogna dare per scontato che ciò che si è fatto a Pomigliano e a Mirafiori arrivi anche a Cassino – ha spiegato il segretario provinciale Francesco Giangrande -. Se analizziamo con attenzione i due accordi possiamo riscontrare numerose differenze. A Piedimonte con un turno in più si possono creare importanti opportunità occupazionali».
Ma quella di ieri è stata anche l’occasione per anticipare alcuni dei programmi della Fiat sulla sede industriale della provincia di Frosinone. Il segretario generale, Rocco Palombella, infatti, ha parlato di cassa integrazione, nuove produzioni e organico. «Dai programmi che conosciamo e che ci sono stati presentati, a Cassino non ci dovrebbe essere cassa integrazione – ha spiegato -. A fine dicembre è stata chiusa la linea della Croma e c’è un determinato numero di lavoratori che è andato in mobilità. Inoltre, si registrano alcuni problemi dovuti alla carenza di personale. Infatti la sede industriale è leggermente sotto organico. Noi vorremmo conoscere il futuro dello stabilimento, perchè attualmente ci sono dei modelli innovativi, ma non possono essere questi il futuro del sito. Siamo convinti che il rilancio dei modelli darà possibilità per una turnistica diversa e quindi per risposte occupazionali migliori per tutto il territorio. Bisogna sviluppare la produzione ed incrementare l’organico. Se si arrivasse a 18 turni ci sarebbero oltre tremila assunzioni. Penso che Cassino è uno degli stabilimenti che ha già fatto da anni tutti quegli sforzi necessari per diventare competitivi». E sulla nuova produzione Palombella ha aggiunto: «L’Alfa Romeo Giulia è una delle ipotesi che è al vaglio del gruppo industriale Fiat».
Nuove produzioni e prospettive future, ma tra i problemi più pressanti per la sede industriale della provincia di Frosinone c’è la mancanza di organico, come ha sottolineato anche il segretario nazionale della Uilm, Giovanni Contento: «Cassino non presenta urgenze che richiedono una discussione immediata. Tuttavia, c’è un problema che è quello dell’organico. Oggi il personale a Piedimonte è ridimensionato rispetto ai modelli che sono in assemblaggio. Perchè c’è anche un problema di mix di produzione. In alcuni casi viene chiesto anche ai nostri delegati di non prendere il permesso sindacale perchè sanno che anche una sola assenza comporta un aggravio di lavoro per gli altri operai. Penso che ci sia la necessità di fare il punto della situazione con l’azienda».
G. Del Signore
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 3 febbraio 2011