L’accordo firmato ieri 26 gennaio 2010 con le imprese cooperative metalmeccaniche prevede aumenti uguali (e con le medesime scadenze) a quelli previsti per le imprese metalmeccaniche, così come prevede di definire, tenendo conto delle ridotte dimensioni occupazionali del settore: meno di 500 imprese con poco più di 10 mila lavoratori, nell’ambito di un sistema di bilateralità cooperativo, una “sezione metalmeccanica” per la gestione del Fondo di sostegno al reddito.
Sono state definite le norme per la maggiore diffusione della contrattazione di secondo livello, per la tutela della sicurezza, per la formazione dei lavoratori con attenzioni anche ai lavoratori immigrati, sulla falsariga di quanto concordato con Federmeccanica.
Va però aggiunto che le Cooperative metalmeccaniche hanno, con la condivisione convinta di Fim e Uilm, seriamente provato a fare un contratto unitario, sperando di trasporre la loro recente esperienza che nel settore agroalimentare cooperativo ha visto, analogamente a quanto avvenuto per l’industria alimentare, una conclusione unitaria.
Per questo le Associazioni cooperative hanno proposto, in aggiunta rispetto ai contenuti dell’accordo Federmeccanica, a Fim, Fiom e Uilm un sistema di maggiori tutele sulle questioni del mercato del lavoro (tempo determinato, lavoro somministrato e part time) ma soprattutto di sottoscrivere un protocollo per la tutela dell’occupazione nelle crisi aziendali. Tuttociò non è stato però sufficiente per raggiungere una conclusione unitaria.
A fronte dell’impegno, sottoscritto nell’Accordo Quadro del 22 gennaio 2009, di far decorrere gli aumenti contrattuali già dal mese di gennaio le Associazioni cooperative, Fim e Uilm hanno quindi deciso di sottoscrivere un accordo che prevedesse aumenti contrattuali e gli aspetti normativi simili a quelli contenuti nell’accordo con Federmeccanica mentre hanno convenuto di rinviare a un successivo approfondimento da concludere entro il 30 giugno 2010 la definizione degli aspetti legati al mercato del lavoro e della tutela dell’occupazione. Si segnala in proposito che un primo incontro è stato già fissato per il 23 febbraio 2010.
Ci pare utile ricordare che non è la prima volta che le cooperative metalmeccaniche non sottoscrivono un accordo unitario, avvenne già nel 2003.
“L’accordo siglato oggi – ha commentato Luca Colonna, responsabile Uilm per la contrattazione nazionale – è importante perché porta aumenti salariali e miglioramenti normativi ma anche perché prevede la coerente applicazione delle nuove regole contrattuali, che se da un lato vincolano le richieste salariali delle Organizzazioni sindacali a un parametro oggettivo, le previsioni sull’Ipca, dall’altro prevedono che le Associazioni datoriali non ricorrano all’allungamento dei tempi del negoziato per rendere compatibili richieste “incompatibili”, evitando il ricorso a superflua conflittualità.
Ci sono ancora contratti da rinnovare – ha proseguito Colonna – che interessano molti lavoratori: il rinnovo del CCNL Unionmeccanica Confapi che scade il 31 gennaio 2010, quello dell’industria orafa e argentiera, scaduto a fine ottobre 2009 e quello dell’artigianato metalmeccanico e dell’installazione d’impianti, quello dell’artigianato orafo e argentiero e quello per le imprese odontotecniche, la cui copertura economica è terminata a dicembre 2009. In tutti questi casi abbiamo presentato nei termini previsti le richieste per il rinnovo.
Siamo convinti che le Associazioni datoriali interessate non si sottrarranno ai confronti contrattuali che vanno conclusi in tempi brevi, cioè entro la primavera del 2010, perché siamo certi che onoreranno gli impegni assunti con la sottoscrizione, unanime per quanto riguarda le Associazioni datoriali, dell’Accordo Quadro del 22 gennaio 2009, e comunque siamo convinti che non avranno neppure la tentazione di sfidare il Sindacato disapplicando nei fatti quanto liberamente sottoscritto in sede governativa.”
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 27 gennaio 2010