Gianluca Ficco, responsabile settore elettrodomestico, all’Ansa
Per la A. Merloni ci sono alcuni interessamenti all’acquisto di asset, ma non del settore del bianco in Italia. Lo ha reso noto Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm-Uil del settore elettrodomestici, dopo l’incontro che i sindacati hanno avuto a Roma, al Mse, con i tre commissari straordinari del gruppo. ”I commissari – riferisce Ficco – hanno relazionato sulle risultanze delle procedure di cessione del gruppo, ufficialmente avviate a giugno e destinate a concludersi entro gennaio 2010: risultano degli interessamenti, anche se non tutti tramutatisi già in offerte vincolanti di acquisto, per la Cylinders and Thanks, che produce bombole e serbatoi, per lo stabilimento ucraino, per la casa scandinava Asko e per lo stabilimento di cucine Tecnogas”. Tuttavia, aggiunge, ”non sono emersi interessamenti per gli stabilimenti marchigiani e umbri di lavatrici e frigoriferi, che rappresentano il grosso da un punto di vista occupazionale”. ”Apprezziamo la volontà del ministero dello Sviluppo economico – afferma Ficco – di proseguire nell’amministrazione straordinaria, ma chiediamo un impegno preciso a trovare una soluzione anche per le fabbriche di lavatrici e di frigoriferi fino ad ora rimaste senza acquirenti”. Del resto, aggiunge, ”il programma presentato ad aprile da parte dei commissari già originariamente prevedeva la possibilità di una seconda fase, rivolta al recupero delle fabbriche che eventualmente non avessero trovato compratori. In tal senso sarà molto utile la conclusione dell’Accordo di programma, che nasce dalla collaborazione di ministero e Regioni, purchè sia davvero raggiunto in tempi celeri”. Stando a indiscrezioni apprese presso altre fonti, per lo stabilimento ucraino della A. Merloni ci sarebbe l’interessamento di tre gruppi, l’Electrolux, la Whirlpol e una società indiana. Per la Asko avrebbe avanzato un’offerta un gruppo serbo.Mentre una cordata emiliana e una serba sarebbero interessate all’acquisizione dell’impianto della Tecnogas di Reggio Emilia.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 5 novembre 2009