Comunicato Fim-Fiom-Uilm del Coordinamento nazionale delle MECCANIZZAZIONI POSTALI: “La posta in gioco”

(DOCUMENTO DEL 7 OTTOBRE 2009)

Occupazione e strategia industriale
Il Coordinamento nazionale dei delegati RSU, tenutosi a Roma il 7 ottobre 2009, in rappresentanza dei lavoratori delle Meccanizzazioni postali (Logos e Stac), ha approvato all’unanimità la decisione di indire prossimamente un PRIMO SCIOPERO DI 24 ORE di tutti i centri per contrastare e modificare le decisioni su tagli occupazionali e di commesse che Elsag e Poste Italiane intendono attuare nei diversi centri sul territorio nazionale. Tutela occupazionale che va estesa anche ai lavoratori con contratti a termine, che stante la loro precarietà pagano nell’immediato il prezzo più alto con la perdita del lavoro. Il riferimento della dimensione occupazionale continua ad essere l’accordo del Ministero del Lavoro.

La possibile decisione di Poste ed Elsag d’internalizzare alcune attività,
oltre a una riduzione dello sfruttamento degli impianti attraverso il cd fermo macchina, pone il problema degli effetti occupazionali e industriali e necessità di una efficace azione di contrasto sia attraverso il coinvolgimento delle istituzioni locali e nazionali, sia attraverso forme di lotta articolate e coordinate, per la difesa del posto di lavoro e del reddito dei lavoratori. Azioni che vanno sviluppate ora e prima che sia tardi. Problema di cui devono farsi carico le società committenti, anche attraverso la riconversione, dove necessario, su nuove attività.

È utile pertanto che ci si adoperi per la costituzione, ovunque possibile, dei Coordinamenti degli RSU di sito con i lavoratori delle Poste e di Elsag. Vanno anche favoriti momenti di confronto sindacale con tutti i lavoratori operanti nella filiera di poste. La condivisione dei problemi e la ricerca di soluzioni comuni possono rafforzare, nella autonomia, le reciproche azioni sindacali. Tanto più che è evidente una sospetta interscambiabilità dei lavoratori di queste società, che si palesa anche con delle sostituzioni nei momenti di sciopero, azione che si configura come antisindacale ma che dimostra la commistione organizzativa e operativa tra i lavoratori.

A tal fine le Organizzazioni Sindacali nazionali si faranno promotrici di:

– richiesta di incontro alle Aziende Stac e Logos per verificare anche i carichi di lavoro, riflessi occupazionali e industriali;
– richiesta di convocazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico
di un tavolo con tutti i soggetti coinvolti, a partire da Poste e Elsag, al fine di conoscere piani industriali e favorire le azioni a tutela del complessivo patrimonio occupazionale, professionale e industriale che opera nei vari centri operativi;
le Organizzazioni sindacali e le RSU a livello territoriale sono chiamate a coinvolgere, oltre alle varie organizzazioni sindacali e RSU presenti nei centri postali, anche le istituzioni locali per favorire sia la convocazione del tavolo Ministeriale, sia un costruttivo rapporto con quelle istituzioni (comune, provincia, regione ecc…) utile ad evitare conseguenze sociali e occupazionali nei territori, che inevitabilmente le coinvolgono.
Tutti gli atti che saranno attuati in tal senso vanno comunicate alle organizzazioni sindacali nazionali per favorire la loro diffusione e conoscenza e coordinamento.

Le condizioni di lavoro
Permangono nel contempo i temi di confronto con le due società “committenti” di Elsag
in relazioni alle condizioni prestative più volte sollevate e sulle quali vi sono vari contenzioni sindacali aperti. Saranno chiesti ulteriori incontri di confronto con le società interessate. Le mobilitazioni in tal senso già in corso e in assenza di soluzioni condivise, sono confermate, compreso lo sciopero dello straordinario.

Permangono problemi simili e trasversali ai diversi centri quali:
violazioni sugli orari di lavoro; evidenti carenze d’organico in alcuni di essi; mancato rispetto delle norme sulla sicurezza e tutela dei lavoratori; violazioni nell’uso degli istituti contrattuali in particolare su ferie, permessi, sotto inquadramento dei lavoratori.

La propensione ad usare gli orari con una flessibilità non riconosciuta e prevista dal contratto nazionale o accordi locali è un punto tra i più problematici che riguarda molti centri sui quali è necessario intervenire con maggiore efficacia.

È inoltre denunciato un inaccettabile e crescente uso delle ferie in modo unilaterale e non concordate né con il sindacato né con i lavoratori, come strumento flessibile dell’ordinaria gestione operativa dell’impresa, facendo venir meno la loro funzione contrattuale e legale di istituto destinato al recupero psicofisico del lavoratore.

È pertanto necessario che le strutture sindacali si adoperino per contrastare sul piano sindacale
e legale tale uso strumentale delle imprese delle ferie. La dimensione del fenomeno ha assunte forme preoccupanti che rischiano tra l’altro di indebitare il lavoratore con lo strumento delle ferie in negativo del tutto inaccettabile. Va opposto in tutti i casi il netto rifiuto di accettare questo tipo di “ferie”, formalizzando immediatamente la disponibilità alla prestazione del lavoratore.

AL PRESENTE DOCUMENTO VA DATA MASSIMA DIFFUSIONE NELLA FILIERA DEI LAVORATORI PRESENTI NEI CENTRI MECCANIZZATI DELLE POSTE.
LA DATA DELLE INIZIATIVE SINDACALI SARANNO COMUNICATE DALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI, ANCHE IN RELAZIONE ALLO SVILUPPO DI QUANTO CONTENUTO NEL DOCUMENTO.

FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
COORDINAMENTO RSU MANUTENZIONI MECCANIZZAZIONI POSTALI

Roma, 13 ottobre 2009