Le dichiarazioni del segretario generale della Uilm a margine dell’incontro pubblico tra Rsu Fiat e amministratori regionali tenuto oggi all’Auditorium di via Rieti a Roma
Il testo integrale dell’agenzia di stampa Ap Com diffuso alle ore 16.16 Fiat/ Regazzi (Uilm): Accordo Chrysler positivo se darà un seguito / Segretario generale Uilm: sindacati Usa non avevano altra scelta Roma, 30 apr. (Apcom) –
L’accordo tra Fiat e Chrysler è “un fatto positivo se sarà in grado di dare un seguito”. Lo ha affermato il segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi. “L’accordo è un fatto – ha proseguito – di cui noi dobbiamo essere soddisfatti”. Secondo il sindacalista “se i sindacati americani sono arrivati alle decisioni che hanno preso significa che qualcosa non ha funzionato. Credo siano arrivati a un punto irreversibile – ha affermato Regazzi -. E’ un dato strano che i lavoratori siano diventati azionisti al 55%”.
Alcuni stralci della cronaca dell’incontro tratti dell’agenzia di stampa Ansa, a cura di Lucia Manca in rete alle ore 16.18:
Gli amministratori presenti
“I sindacati dei metalmeccanici promuovono l’imminente intesa tra Fiat e Chrysler, ma temono per eventuali altre alleanze, come quella ipotizzata con Opel, considerando che in Italia, a differenza di quanto avviene negli altri
Paesi, il governo è ”assente” sul fronte della politica industriale. Quanto all’operato del sindacato americano, sostengono che, alla situazione data, ”non aveva alternative” e, per questo, è dovuto entrare nel capitale dell’azienda. L’occasione per esprimere la loro valutazione è stato un incontro promosso dagli stessi rappresentanti dei lavoratori con i presidenti delle
Regioni. Presenti i governatori del Lazio, Piero Marrazzo, della Campania, Antonio Bassolino, del Piemonte, Mercedes Bresso, delle Marche, Gian Mario Spacca, e della Basilicata, Vito De Filippo”.
Il giudizio di Regazzi
“…Per il numero uno della Uilm, Tonino Regazzi, questo accordo produce più speranze che timori. ”Sono due casi di tecnologie diverse, non si cannibalizzano tra loro, c’è un perfetto sincronismo tra due realtà diverse”,
ha osservato. Quanto al sindacato americano, ”non aveva alternativa, sono dovuti diventare azionisti”. Ma questo non significa, per il sindacalista, che deve rappresentare un esempio da noi…”.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 30 aprile 2008