Al tavolo di palazzo Chigi Antonino Regazzi e Eros Panicali
Prologo
La crisi del settore dell’automotive impone una riflessione su quello che rappresenta questo pezzo dell’economia nazionale per il futuro del Paese. Per quanto riguarda il Settore in Italia relativo all’auto, veicoli commerciali e macchine agricole e movimento terra, sono direttamente coinvolti 90.000 lavoratori a cui si devono aggiungere circa 200/250.000 addetti dell’ indotto e della componentistica. Il crollo dei mercati in Italia, in Europa e nel mondo impone di ricercare e trovare delle soluzioni per l’anno in corso che sarà ancora più critico del 2008.
E’ possibile che ulteriori criticità si possano registrare per gli anni a venire, ma deve essere ben chiaro che l’anno in corso rappresenta un vero e proprio spartiacque della crisi del settore automobilistico . Lo scenario che verrà dopo il 2009 vedrà le case automobilistiche, che sono riuscite a fronteggiare la crisi finanziaria ed il calo della domanda sui mercati, puntare a volumi produttivi di livello globale in un mercato in crescita.
La Fiat può essere tra queste case automobilistiche solo se riuscirà a tenere sul mercato europeo, per poi aprirsi su quello d’oltreoceano e sul grande mercato indiano.
Una qualificata presenza sul medio basso di gammma e l’accordo recentemente stipulato con l’americana Chrysler consentono alla FIAT di competere con i grandi produttori dell’automobile.
Ma perché questo si realizzi la Uilm reputa indispensabile ed indifferibile che anche il nostro Governo individui degli interventi a sostegno del settore in questione, possibilmente in un contesto europeo, ma, se ciò non fosse possibile, esso dovrà sostenere con provvedimenti mirati la più grande economia del nostro Paese.
I provvedimenti necessari:
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RICERCA E INNOVAZIONE: occorre stanziare delle risorse per sostenere la ricerca di nuove tecnologie per un basso impatto ambientale e per la sicurezza;
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ACCESSO AL CREDITO: la possibilità per piccole, medie e grandi imprese di accedere a finanziamenti a tasso agevolato intervenendo sugli istituti di credito e con eventuale garanzia pubblica;
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INCENTIVI: agevolazioni e incentivi per l’acquisto di veicoli a minor inquinamento in sostituzione di quelli EURO 0,1,2;
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AMMORTIZZATORI SOCIALI:
1. la previsione di un allungamento del periodo di CIGO almeno a 18 mesi e l’estensione di tale provvedimento a tutti quei soggetti per i quali attualmente non è previsto (come nei contratti temporanei e nei servizi);
2. inoltre, la possibilità di modificare il metodo di calcolo della CIGO, affinché sia concretizzabile un computo in termini giornalieri per facilitare soluzioni diverse nelle singole aziende.
3. infine, la revisione dei massimali economici commisurati a periodi di “lunga crisi” per consentire un maggior sostegno al reddito dei lavoratori; -
o FORMAZIONE: destinare delle risorse per la formazione da praticare nei periodi “intermittenti” di non lavoro, adeguando così la professionalità dei lavoratori al cambiamento del comparto necessario ad “agganciare” la potenziale ripresa.
Conclusioni
Rimaniamo fermamente convinti dell’utilità dell’apertura di un tavolo con il Governo e con le imprese per monitorare l’esito delle soluzioni individuate ed eventualmente per modularle alle esigenze sopravvenute. Riteniamo, che le risorse messe a disposizione dall’Esecutivo debbano essere finalizzate al mantenimento del tessuto industriale del settore e a sostegno dell’attuale occupazione.
Ufficio Stampa UILM
Roma, 28 gennaio 2008