“Questo territorio da tempo sconta il peso di due aree di crisi complesse con Piombino e Livorno. Rispetto alla firma dell’accordo tra Jsw e Metinvest, riteniamo positiva l’intesa raggiunta, dopo tutto questo tempo, ma siamo consapevoli che rappresenta solo un primo passo non vincolante. Solo con la certezza dell’attuazione dei due accordi di programma potremo effettivamente conoscere gli investimenti e i loro tempi di realizzazione. Il primo passo fondamentale è mettere tutti i lavoratori in sicurezza. Non possiamo rischiare di disperdere professionalità che saranno importanti anche nella fase di ripresa. Vigileremo con la massima attenzione affinché nessuno possa permettersi di impedire il rilancio che questo comprensorio attende da oramai un decennio”. Lo dichiara il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“Liberty Magona ha grossi problemi finanziari – spiega – a Piombino lo stabilimento lavora in maniera discontinua. È in corso la cessione del sito da parte di Liberty, c’è un tavolo al MiMit e aspettiamo aggiornamenti sapendo che nel mese di novembre ci sono state varie visite a Piombino di potenziali gruppi interessati all’acquisizione dello stabilimento”.
“Tra le aziende in difficoltà – aggiunge Palombella – c’è anche la Tenaris Dalmine, l’investimento fatto a novembre sulla nuova linea dell’anticorrosivo dei tubi amplia le fette di mercato e permette a dicembre la chiusura dei contratti di solidarietà; Magna, invece, sta subendo la transizione ecologica e digitale come tutte le aziende del comparto automotive. Mentre Leonardo fa volumi importanti, la KME è solida e ben integrata nel territorio, l’Hitachi sta bene così come la Nuova Pignone”.
“Non permetteremo – sottolinea – a Beko di chiudere la fabbrica di Siena, così come nessun’altra. Lotteremo con tutte le nostre forze per cercare di ottenere un ritiro del piano di Beko e un intervento deciso del Governo. La crisi del settore della moda non accenna a fermarsi e sta mettendo seriamente in difficoltà le condizioni di decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori. Per questi motivi lo scorso 12 novembre siamo scesi in piazza scioperando otto ore in centro a Firenze. Noi non ci fermeremo, lavoriamo per impedire la scomparsa di un settore cruciale per l’economia della Regione”.
“Per dare stabilità al nostro settore e migliorare le condizioni dei lavoratori – esorta il leader Uilm – sarà fondamentale il rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal. Lo slogan più salario e meno orario della Uilm è centrale ed è per questo che sarà fondamentale lo sciopero di otto ore che abbiamo proclamato alla rottura del confronto. La parte datoriale ha voluto mettere da parte la nostra piattaforma presentandoci una contro piattaforma che noi però non abbiamo accettato. Dobbiamo ripartire – conclude – dalle nostre proposte, chiediamo 280 di incremento salariale medio sui minimi e la sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione”.