“L’incontro di oggi al MIMIT non ha consentito di individuare una soluzione alla crisi del sito di Taranto ma è stato utile per porre ai massimi livelli la vertenza e richiamare al senso di responsabilità i vertici aziendali. L’azienda continua a chiedere tempo per effettuare valutazioni sul futuro dello stabilimento. Per quanto ci riguarda non accetteremo mai che possano essere cancellati posti di lavoro, in particolare in una provincia già in sofferenza per tante altre crisi aziendali. Siamo disponibili a confrontarci a fronte di un piano industriale per capire su quali leve agire per rendere competitivo il sito di Statte. Non accetteremo mai che il patrimonio industriale e professionale di HIAB possa essere cancellato per le scelte sbagliate o per logiche di redistribuzione geopolitiche dei volumi produttivi da parte della multinazionale Cargotec Co”. Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm, e Cosimo Amatomaggi, Segretario Uilm Taranto.
“Abbiamo chiesto i rappresentanti del MIMIT di intervenire sui vertici aziendali per convincerli a ritornare sulla dichiarata decisione di delocalizzare la produzione in altri siti e lasciare senza prospettive occupazionali gli oltre cento lavoratori della HIAB di Taranto” sottolineano Gambardella e Amatomaggi.
“Il tavolo è stato aggiornato al prossimo 5 novembre e sarà preceduto da interlocuzioni informali fra MIMIT e HIAB – concludono – in attesa di questo incontro verrà mantenuto il presidio dei lavoratori presso lo stabilimento di Statte”.
Ufficio Stampa UILM