La situazione della Lear di Torino è purtroppo lo specchio della crisi del settore dell’auto in Italia. I volumi bassissimi della Maserati, la perdita della commessa per la Fiat 500 e la prossima scadenza degli ammortizzatori sociali espongono a forte e imminente rischio di chiusura la fabbrica di sedili torinese, in cui lavorano quasi quattrocento persone.
Non sta producendo risultati significativi il progetto aziendale di outplacement e soprattuto non si è ancora concretizzato alcun piano di reindustrializzazione. La ricerca di un investitore prosegue, ma è chiaro che il passare del tempo rende questa opzione sempre più ardua.
Gli stessi ammortizzatori sociali in essere scadranno il 29 dicembre, aprendo anche in Lear dunque la questione della esigenza di riformare i limiti del Jobs Act prima di assistere ad una ondata di licenziamenti. Quanto meno occorre rifinanziare gli strumenti della così detta proroga ex art. 22 bis e della cassa per aree di crisi complesse, strumenti di cui potrebbe giovarsi anche la Lear di Torino.
Il prossimo incontro al MIMIT è previsto il 30 ottobre e confidiamo che per allora il quadro si sarà finalmente chiarito. Nel frattempo si chiederà un incontro alla
Regione Piemonte e durante le assemblee sindacali si valuteranno le iniziative da intraprendere a sostegno di questa delicata vertenza.