“Le dimissioni di Giuseppe Cavalli non possono e non devono pregiudicare il piano di ripartenza degli impianti di Taranto, Genova e Novi Ligure. Occorre che i commissari provvedano immediatamente alla sostituzione con altro manager con adeguato profilo professionale per vincere la sfida della messa in sicurezza dell’ex Ilva, della sua occupazione e della salvaguardia dell’ambiente”. Lo dichiara Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm, a seguito delle dimissioni del direttore generale di Acciaierie d’Italia in AS comunicate in mattinata.
“La strada tracciata dal piano di ripresa, lo scorso 7 maggio, ai sindacati – aggiunge – deve avere continuità ed essere ulteriormente implementata in attesa del vero piano industriale: per la Uilm, tutti gli impianti, compresi i quattro altiforni, devono essere rimessi in condizione di riprendere la marcia per consentire il rientro dei lavoratori dalla cassa integrazione”.
“È chiaro che – spiega Gambardella – questo potrà essere possibile se ci saranno le risorse necessarie da parte del governo, a partire dal prestito ponte di 320 milioni di cui si aspetta ancora l’ok da parte della Commissione europea. È quindi necessario che il governo italiano eserciti ancora con maggior forza il condizionamento verso le istituzioni europee”.
“Infine – conclude il sindacalista della Uilm – al ministro Adolfo Urso, raccomandiamo di essere cauto nelle sue dichiarazioni in merito a una ex Ilva con meno occupazione perché, al momento, l’unico accordo su un piano industriale sottoscritto presso il suo dicastero è quello del 2018 che prevede il reintegro anche dei circa 1.600 lavoratori in Ilva AS”.
Roma, 31 maggio 2024