Nell’incontro tenutosi oggi presso la Confindustria di Roma, Marelli ha illustrato la situazione negli stabilimenti italiani. Lo stato di salute generale del gruppo per molti versi è in miglioramento, benché molti siti versino ancora in una situazione complessa; il 2023 ha registrato un ritorno alla profittabilità del gruppo in Italia, gli investimenti nel 2023 sono stati pari a 66 milioni di euro e nel 2024 ammonteranno a 93 milioni di euro, di cui circa 50 di prodotto; i dipendenti sono attualmente 6.459.
A Corbetta nel primo trimestre si stanno registrano ordinativi superiori al budget e più in generale si conferma che non ci sarà ricorso ad ammortizzatori sociali salvo eventi specifici; c’è però stato con la perdita dello MGU un calo di 100.000 ore lavorate, che ha già portato ad una diminuzione del numero dei lavoratori somministrati a circa 90-100.
A Caivano sono confermati tutti i programmi fino al 2028 e non è previsto alcun ricorso alla cassa integrazione ed anzi c’è una forte probabilità di rinnovo del contratto per i 19 lavoratori somministrati attualmente in forza. È in corso un forte progetto di aggiornamento professionale.
A Bari fortunatamente sono state vinte con Stellantis importanti commesse pluriennali sui motori benzina, su cui più in generale si stanno registrando dei segnali di rinnovato interesse da parte dei costruttori e su cui sono in corso importanti negoziazioni. Per quanto concerne l’elettrico, si conferma la focalizzazione sui prodotti ad alte prestazioni. Tuttavia, la perdita di alcuni prodotti avvenuta nel recente passato continuerà a pesare nei prossimi due anni, in cui si farà ampio ricorso agli ammortizzatori sociali. L’impatto del CDS sui lavoratori è pesante e deve essere meglio monitorato e gestito a livello di stabilimento. Si sta infine ragionando sulla internalizzazione di alcune lavorazioni, in particolare dei corpi pompa, che chiediamo venga realizzata il prima possibile.
A Bologna sono stati acquisiti nuovi progetti e i carichi di lavoro sono oramai tali da saturare l’organico. C’è anche qualche nuovo inserimento su posizioni critiche.
A Venaria i volumi sono previsti in moderata flessione. Ma anche in seguito al riassorbimento dei 68 lavoratori provenienti dallo stabilimento GTS, il rinnovo dei contratti dei lavoratori in somministrazione sarà solo parziale. Soprattutto le commesse per Stellantis sono state confermate, nonostante il periodo di grossa difficoltà nelle forniture. Resta però cruciale e preoccupante il futuro della commessa per il Ducato per il periodo successivo al 2026.
Sono confermate le attività del centro ricerca di Torino; il budget per il testing dei nuovi prodotti è stato raddoppiato.
A Tolmezzo sono in corso acquisizioni di nuovi ordini sia per BMW sia per Stellantis. I volumi dovrebbero crescere nella seconda parte del 2024, ma intanto perdura un continuo utilizzo della cassa integrazione con una gestione certamente da gestire in maniera più efficiente.
A Melfi sono state vinte le commesse con Stellantis decisive per il futuro. Di conseguenza proseguono gli investimenti, anche col meritorio contributo della Regione Basilicata. Tuttavia, il 2024 sarà un anno difficile con volumi in calo e una dissaturazione di personale simile a quella del 2023. Il contratto di solidarietà in essere scadrà il 6 ottobre 2024, ma c’è la possibilità di farvi ricorso per un ulteriore periodo fino a luglio 2025; dopo quella data infine resterebbero solo ammortizzatori sociali in deroga. L’obiettivo di lungo termine in ogni caso è la piena saturazione nel 2026.
A Sulmona sono state confermate le commesse con Stellantis del Ducato fino al 2028, ma ci sono alcune lavorazioni prossime alla scadenza e purtroppo la gara per la piattaforma large di Stellantis non è stata vinta da Marelli. La Direzione aziendale è quindi impegnata nella ricerca di nuove commesse. L’utilizzo degli ammortizzatori sociali potrebbe riprendere a giugno, in ragione di un leggero calo dei volumi delle previsioni di budget che comunque andranno verificate. La situazione dello stabilimento di Sulmona, in prospettiva, è certamente quella che preoccupa maggiormente.
A Rivalta proseguono le commesse in atto e non vi è ricorso ad ammortizzatori sociali.
Per quanto concerne il comprensorio di Venaria, c’è un progetto di spostare a Torino la R&S della elettronica, ma senza conseguenze occupazionali.
Sono confermate le attività degli altri centri ricerca italiani.
Nel complesso possiamo quindi affermare che Marelli sta cercando di superare la fase di difficoltà di cui si avvertono tuttavia ancora effetti dolorosi. Il rapporto coi clienti e in particolare con Stellantis appare in miglioramento e ciò consente di guardare con maggior fiducia al futuro. Il definitivo superamento della fase di crisi del gruppo non è ancora completato. la direzione è giusta ma saremo molto vigili e rigorosi nei confronti di Marelli affinché non si ripresenti una situazione come quella di Crevalcore.
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