“Melfi ha da poco iniziato il 2024 ma già si può dire che sia l’anno peggiore della sua storia: solo 110mila vetture da produrre in una situazione di mercato complessa. Nel contempo quasi 1000 lavoratori in trasferta a Pomigliano e Termoli sui 5.800 in forza, ma la situazione più drammatica è legata alle internalizzazioni che Stellantis sta operando verso i suoi fornitori della logistica generando i primi licenziamenti nelle ditte dell’appalto. Inoltre, le cinque vetture previste da una dichiarazione di Tavares sembrano diventate 4, è sempre più urgente fare chiarezza”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“Il centro oli della Val d’Agri – continua – ha avviato le sue attività nel corso del 2001, raggiungendo un picco di estrazione giornaliera di 104mila barili. Attualmente, la produzione giornaliera si attesta intorno ai 35mila barili, gestita da 24 pozzi attivi sotto la supervisione di Eni, impiegando oltre 2.400 lavoratori. Le aziende metalmeccaniche dell’indotto, che sono circa 120-130, rappresentano un importante tessuto economico. Il greggio estratto in Basilicata si traduce per questa regione in royalty che hanno un forte impatto anche sui comuni della concessione. Il centro di Tempa Rossa, invece, inaugurato nel 2020, estrae circa 38mila barili al giorno, con un picco di 50mila barili. Qui operano circa 650 persone tra dipendenti Total e lavoratori dell’indotto”.
“È cruciale – sottolinea Palombella – prepararsi per le sfide future nel settore dell’energia, affrontando la transizione energetica come un’opportunità di riqualificazione e formazione per i lavoratori, con investimenti mirati e azioni che garantiscano la continuità occupazionale. Nonostante il petrolio, in Basilicata si soffre per la mancanza di lavoro: la dura fotografia della transizione all’interno del settore auto deve rappresentare un monito per tutta l’industria nel nostro paese. È importante che ci sia un filo che unisca il settore dell’auto con il petrolio in Basilicata, attraverso investimenti e soprattutto una visione industriale che vada al di là degli slogan e si concretizzi nei fatti”.
“Il rinnovo del CCNL Federemeccanica-Assistal – aggiunge Palombella – è fondamentale per tutelare tutti i lavoratori metalmeccanici garantendo loro i diritti acquisiti. La piattaforma che abbiamo appena approvato insieme a Fim e Fiom, e che presenteremo alla controparte, punta su più salario e meno orario. Chiediamo, infatti, un incremento salariale di 280 euro medi mensili al livello medio e la sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali che dovrà poi essere estesa a tutto il settore. Tutto questo – conclude – senza rinunciare a tutti gli altri punti della piattaforma, in totale 11, che contengono tematiche fondamentali come la sicurezza sul lavoro, la formazione, le pari opportunità, le relazioni industriali, l’inquadramento, il welfare, gli appalti e molto altro”.
Ufficio Stampa UILM