SIDER ALLOYS- ex Alcoa Un investimento milionario fermo per una spedizione (“un progetto industriale rinchiuso nei container”)

Quanto accaduto in data odierna presso il MIMIT durante l’incontro tra Organizzazioni Sindacali Nazionali e Territoriali, azienda SiderAlloys, rappresentata dal Dott. Brega, Invitalia e Ministero delle Imprese e del Made in Italy assume dei contorni per noi assolutamente ingiustificabili.

Abbiamo appreso che l’intero progetto di rilancio del sito di Portovesme resta fermo, nonostante importanti finanziamenti pubblici già erogati e quelli ulteriormente richiesti, a causa della mancata spedizione di container, che conterrebbero parte di attrezzature per il revamping degli impianti, del costo di poco superiore ad 1 milione di dollari; ricordiamo che l’investimento complessivo “stimato” per il rilancio dell’ex Alcoa potrebbe superare i 200 milioni di euro.

Ad oggi la situazione è addirittura peggiorata con la fermata della fonderia che ha esaurito il materiale da poter rifondere e le ditte in appalto che non terminano i lavori per mancati pagamenti.

“La Ditta” in occasione dell’incontro al MiMIT, ha solamente espresso la necessità di ricevere entro i prossimi due mesi – pena la messa in Cassa Integrazione dei lavoratori – i finanziamenti richiesti.

A diretta domanda delle Organizzazioni Sindacali se, a valle dei nuovi finanziamenti, l’azienda avrebbe potuto finalmente ripartire, ci è stato risposto che, per un aggravio dei costi di spedizione di circa 0,7 milioni di dollari, rispetto ai 0,5 precedentemente contrattualizzati, sulle spedizioni dei container dalla Cina (fermi da tempo a Shanghai), la sala Elettrolisi non potrà vedere il suo rifacimento.

La cosa sconcertante è che né l’azienda come socio privato, né tantomeno Invitalia socio pubblico sono state in grado di dirci cosa di concreto si stesse facendo – o si avesse intenzione di fare – per poter sbloccare la situazione.

Come OO.SS. abbiamo richiamato alla responsabilità dell’assunzione di un rapido intervento Invitalia, sia in qualità di Socio pubblico sia in qualità di organo di controllo degli investimenti in merito alla grave situazione del sito industriale venutasi a creare per i ritardi dello stato di avanzamento del progetto di rilancio dello smelter ex Alcoa.

I rappresentanti del Ministero hanno chiesto al prossimo incontro fissato per il 7 marzo, che tutti i soggetti coinvolti, a partire dall’amministratore delegato di SiderAlloys, siano presenti fisicamente al tavolo per far luce su una vicenda che assume tinte secondo noi sempre più confuse, vista l’inaffidabilità, fino ad ora dimostrata, da parte della proprietà.

Unitariamente Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali respingono l’eventuale richiesta di Cassa Integrazione “comunicata preventivamente” dall’azienda nei giorni scorsi e chiedono al Ministero una svolta industriale vera su una vicenda che da anni tiene in ostaggio un intero territorio e le famiglie dei lavoratori coinvolti e non vede dar luce la ripresa della produzione di alluminio primario ritenuta strategica per il nostro Paese.

Fim, Fiom, Uilm nazionali valuteranno unitariamente ulteriori iniziative di lotta da mettere in campo.

 

 

Fim Fiom Uilm Nazionali e Territoriali