“L’ulteriore rinvio, chiesto da ArcelorMittal nell’assemblea dei soci di oggi, rappresenta l’ennesima umiliazione perpetrata da questa multinazionale contro il nostro Paese. Allo stesso modo è grave il silenzio del Governo. Da oltre quattro mesi registriamo continui rinvii dell’assemblea dei soci e abbiamo chiesto più volte di verificare se ci siano illeciti legali. Quanto successo oggi è la conferma evidente, qualora ce ne fosse stato bisogno, dell’irresponsabilità e della mancanza di volontà del socio privato nel non voler investire per il rilancio dell’ex Ilva. Chiediamo al Governo quanto tempo dobbiamo ancora attendere prima che si prenda l’unica decisione possibile per il bene dei lavoratori: mandare via ArcelorMittal e prendere il controllo dell’azienda. Avevamo già preannunciato che l’assemblea dei soci di oggi sarebbe stata un ulteriore atto di una commedia che va avanti da anni, ma la realtà ha superato qualsiasi ipotesi. Ora ci aspettiamo dall’Esecutivo una decisione netta e definitiva e le dimissioni irrevocabili dei componenti di Invitalia dal Cda dell’azienda, come atto minimo di rispetto verso i 20 mila lavoratori e intere comunità che non possono rimanere appesi alle decisioni di una multinazionale che sta distruggendo un asset strategico del nostro Paese. Il Governo non può rimanere in silenzio, sarebbe un’ammissione di responsabilità e di connivenza intollerabile. Non staremo fermi, chiediamo un incontro urgente a Palazzo Chigi e siamo pronti a mobilitarci di nuovo per la dignità e il futuro dei lavoratori”.
Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm.
Ufficio Stampa UILM