“La disponibilità di Marelli a sospendere a tempo indeterminato la procedura di chiusura della fabbrica di Crevalcore è un primo, seppur piccolo, risultato conseguito grazie alle mobilitazioni dei lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani e grazie alla solidarietà dimostrata dalle istituzioni pubbliche”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, e Stefano Lombardi, segretario generale della Uilm di Bologna, al termine dell’incontro tenutosi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“Avremmo voluto – spiegano Ficco e Lombardi – un ritiro completo e definitivo della procedura di chiusura, ma oggi abbiamo ottenuto una sua sospensione a tempo indeterminato, che per lo meno consente di avviare un confronto senza un conto alla rovescia avviato. Il tempo così guadagnato si rivelerà davvero utile, però, solo se porterà alla individuazione di una soluzione che scongiuri la cessazione della produzione e il licenziamento dei lavoratori”.
“Per salvare Crevalcore – concludono Ficco e Lombardi – è indispensabile una sua riconversione. Le produzioni attuali, legate al motore endotermico, sono difatti condannate a calare progressivamente, per via del processo di elettrificazione sancito in sede europea. Le risorse pubbliche già stanziate per l’automotive devono essere impiegate presto e bene per supportare gli investimenti nelle nuove tecnologie: la politica ha deciso di passare all’elettrico e ora la politica deve farsi carico delle conseguenze. Come sindacato pensiamo che la via migliore sarebbe convincere la stessa Marelli a effettuare un rilancio del sito ed accetteremmo un piano di reindustrializzazione da parte di un terzo solo se fosse molto forte e credibile, poiché abbiamo visto troppi progetti fallire. Ci aspettiamo delle prime risposte nel prossimo incontro convocato al Ministero il giorno 8 novembre”.
Ufficio Stampa UILM