Alta adesione dei lavoratori e delle lavoratrici allo sciopero nazionale di 4 ore dei lavoratori metalmeccanici del Nord Italia (Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Toscana e Marche) proclamato da Fim Fiom Uilm per il rilancio industriale, l’occupazione, gli investimenti, per la transizione sostenibile e per risolvere le crisi aperte.
Fin dall’inizio del primo turno, in tantissime fabbriche del Nord i lavoratori hanno incrociato le braccia, fermando la produzione e formando innumerevoli presidi davanti ai luoghi di lavoro e in molti casi davanti alle Unioni degli industriali locali e alle prefetture.
Un segnale forte, determinato, quello dei lavoratori metalmeccanici che chiedono al governo l’apertura di tavoli di confronto sui settori e sulle filiere in difficoltà e per definire i piani di sviluppo per tutta l’industria.
Dopo gli annunci governativi, si tratta adesso di passare dalle parole ai fatti per aprire un confronto negoziale per l’incremento degli investimenti pubblici e privati nei settori strategici e la reindustrializzazione delle aree di crisi per garantire l’occupazione; l’utilizzo delle risorse del PNRR per lo sviluppo del settore metalmeccanico; la riforma degli ammortizzatori sociali, con strumenti adeguati a gestire la transizione ecologica e digitale; l’incentivazione di contratti di solidarietà, per ridurre l’orario di lavoro e favorire l’occupazione giovanile; un piano di formazione sulle nuove competenze, il superamento del massimo ribasso negli appalti e la stabilizzazione del lavoro precario.
Fim, Fiom, Uilm nazionale, esprimono soddisfazione per la riuscita dello sciopero nazionale. Il 10 luglio toccherà alle aziende del Sud Italia, Lazio compreso. Il lavoro nell’industria metalmeccanica e impiantistica è da sempre centrale per l’economia del nostro Paese e deve diventare l’elemento propulsore del suo futuro e di un nuovo sviluppo.
Uffici stampa di Fim, Fiom, Uilm nazionali