“In questo territorio è molto forte la presenza del settore automotive ed è per questo che la nostra prima preoccupazione è la transizione ecologica e il modo in cui il Governo intende affrontarla. A noi non va bene il metodo del rinvio o quello delle scelte mancate, siamo mesi che chiediamo invece di conoscere quali azioni si intendono mettere in campo per gestire questo passaggio epocale”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“Per quanto riguarda la ex Sevel – aggiunge- pesa la perdita del monopolio sulla produzione del Ducato e grazie ad alcuni accordi si sta procedendo con un programma di scivolo pensionistico. Da oltre due anni e mezzo l’indotto sta pagando a caro prezzo la crisi, creando una perdita economica e occupazionale che stimiamo intorno ai 1.500 addetti, nella sola Val di Sangro. Alla Denso di San Salvo la cigs finisce a ottobre, occorre trovare ulteriori soluzioni, fare investimenti e puntare su nuovi prodotti”.
“Termoli – continua il Leader Uilm – al momento ha 2.200 dipendenti e quest’anno ha aperto una procedura di uscite con esodo incentivato per 90 persone. Abbiamo chiesto un incontro col Governo, occorrono ammortizzatori sociali lunghi e, soprattutto, la cancellazione della norma Euro7, altrimenti a luglio del 2025 non si potrà produrre il motore FIRE che dà lavoro a 1.500 persone”.
“Siamo preoccupati – dice ancora Palombella- per la Magneri Marelli di Sulmona, dove gli esuberi sono diventati 135. Mancano nuove commesse e c’è il problema della monocommittenza con Sevel. Il calo dei volumi previsto è molto importante, si passerà da 938mila nel 2023 a 713mila nel 2024. Nel teramano c’è una presenza di piccole e medie imprese che sono in difficoltà da anni, la Betafence va avanti con contratti di solidarietà e senza rispettare i piani industriali”.
“I problemi di questo territorio sono i problemi di tutto il Paese e del Sud Italia in modo particolare. Per questo – conclude Palombella- abbiamo deciso di scioperare il 7 e il 10 luglio. Chiediamo soluzioni alla politica, investimenti a lungo termine, salvaguardia dell’occupazione, risoluzione delle crisi aperte. Senza la tutela del nostro sistema industriale non c’è futuro”.