La Uilm è stata sempre favorevole, in tutte le aziende, alla migliore articolazione degli schemi di relazioni sindacali che possano essere utili a dare le migliori risposte alle necessità ed alle istanze delle lavoratrici ed ai lavoratori. Per tale motivo, la Uilm continuerà a non avere nessuna preclusione ad intraprende un percorso di questa natura in qualsiasi realtà industriale.
Ma la costituzione di un coordinamento, in particolare, è un processo (definizione di regole di funzionamento, regole decisionali, composizione, temi di discussione, obiettivi,….) che richiede tempo, soprattutto quando questo percorso coinvolge realtà industriali, territori e condizioni di partenza così diversificate come nel caso delle aziende (e parliamo di tante aziende) del Polo Tecnologico e Polo Infrastrutture di Fincantieri. Quest’ultime rappresentano assets strategici e complessi di cui, da quanto ci risulterebbe, la stessa capogruppo avrebbe ancora in corso un’analisi per individuare le strategie migliori per il loro consolidamento e lo sviluppo industriale.
Ci sono, invece, momenti e contesti, come quelli attuali, in cui, a fronte di un enorme ritardo accumulato nel dare quelle risposte che i lavoratori attendono da tempo, come nel caso di queste realtà, il tempo non risulta essere una variabile indipendente e quindi occorre riflettere e valutare la soluzione migliore per recuperare il tempo perso: la Uilm ritiene che la priorità debba essere quella di dare risposte nel più breve possibile per migliorare le condizioni complessive dei lavoratori.
La necessità di aprire da subito un confronto a livello di sito/azienda/territorio per capire come si possano ottenere delle prime risposte è quello che chiedono i lavoratori; in alcune di queste aziende, le organizzazioni territoriali di Fim Fiom Uilm hanno già pronte, da tempo, piattaforme rivendicative che sintetizzano le necessità preesistenti dei lavoratori.
L’avvio di un confronto da subito, non esclude “parallelamente” il lavoro per la costituzione di un coordinamento nazionale dei due poli che però, inevitabilmente, richiederà impegno e tempo per poter aprire un confronto fra organizzazioni sindacali nazionali, territoriali, RSU delle diverse aziende/siti e provare a trovare una base comune di discussione comune ed obiettivi comuni.
Siamo certi che questo comunicato chiarisca alle lavoratrici ed ai lavoratori che la Uilm non è intenzionata a “vendere fumo” ma ad essere, come sempre, pragmatica nell’interesse di chi ci onoriamo di rappresentare.
Speriamo, con questo comunicato, di aver espresso un punto di vista “legittimo” (e non “sbagliato”).
UILM Nazionale