Oggi, 1 febbraio 2023, al Ministero delle Imprese e del made in Italy (ex Mise) alla presenza della Sottosegretaria Fausta Ilaria Bergamotto, del direttore dell’area crisi Luca Annibaletti, del dirigente del Ministero del Lavoro, dell’assessore al Lavoro Alessia Rosolen e dell’assessore alle Attività Produttive Emidio Sergio Bini del Friuli Venezia, delle delegazioni territoriali e nazionali di Fim Fiom Uilm e della Direzione Aziendale di Wartsila Italia, si è svolto l’incontro di verifica sugli impegni presi dalla multinazionale Wartsila con l’accordo sottoscritto il 29 novembre scorso.
In particolare:
– L’azienda ha presentato il piano industriale riferito alla Wartsila Italia per il triennio 2023-25, riconfermando la chiusura delle produzioni di motori nel sito di Trieste. . Il piano si caratterizza sulla nuova missione del gruppo focalizzata sulla fornitura di tecnologia e di servizi sia per il settore marine che energy. L’azienda prevede di investire 50 milioni nel triennio 2023-25 per la ricerca e lo sviluppo di motori a 2 e 4 tempi, da riconvertire, in modalità green, con combustibili a metanolo, ammoniaca e idrogeno, candidandosi a svolgere un ruolo positivo nel processo di decarbonizzazione nei settori di riferimento.
Ad oggi l’organico di Wartsila Italia (al netto dei 321 addetti di Dct e propulsion) si attesta a 810 lavoratori e lavoratrici di cui 633 nel sito di Trieste, 126 in quello di Genova, 44 nella base di Napoli e 10 in quella di Taranto. Per l’azienda gli esuberi sono 321 lavoratori del Dct e propulsion e un numero, non ancora definito, di lavoratori adibiti alle cosiddette funzioni correlate alla produzione.
Il coordinamento Rsu Wartsila insieme a Fim Fiom Uim nazionale pur apprezzando l’impegno della Direzione aziendale a presentare il piano nei tempi previsti dall’accordo, nel sospendere il giudizio conclusivo e di merito, hanno richiesto di continuare la discussione sui contenuti del piano, sulle prospettive industriali di Wärtsilä Italia, sulle ricadute occupazionali nei singoli siti. Inoltre è stata richiesto di meglio dettagliare gli investimenti su tutte le sedi compreso quelle di Genova, Napoli e Taranto e di garantite la continuità lavorativa ed occupazionale.
L’incontro è stato utile anche per un aggiornamento sui progetti di riconversione dello stabilimento di Trieste. L’azienda ha dato conto, genericamente, delle cinque manifestazioni d’interesse non vincolanti per la reindustrializzazione dell’attività produttiva arrivate all’advisor. Si tratta di soggetti industriali, non fondi finanziari, che, a detta dell’azienda, hanno manifestato progetti, non vincolanti, in grado di assorbire la totalità dei lavoratori dichiarati in esubero da Wartsila Italia.
Fim Fiom Uilm hanno sollecitato il governo, rappresentato dalla Sottosegretaria Bergamotto, a riconvocare un nuovo incontro nella prima settimana di marzo, nel rispetto dell’accordo del 29 novembre, per far avanzare la discussione in sede Ministeriale, per entrare nel merito dei progetti di reindustrializzazione dello stabilimento di Trieste, per salvaguardare l’occupazione dei lavoratori coinvolti dalla chiusura, diretti e degli appalti. Inoltre il tavolo ministeriale deve poter approfondire il piano industriale 2023-25 presentato dall’azienda, dando a garanzie occupazionali e di lavoro a tutti i dipendenti e a tutte le basi del gruppo. Per quanto ci riguarda nessun lavoratore deve perdere il lavoro e il proprio salario.
Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm nazionali