Softlab; Colonna-Pistone (Uilm): “Dopo incontro al Mise, ci aspettiamo risposte immediate ai lavoratori”

“Il 5 luglio nell’incontro al Ministero dello Sviluppo economico per la vertenza Softlab, azienda collocata a Roma, Milano e in Campania che occupa circa 1200 persone, abbiamo chiesto risposte concrete per il futuro occupazionale di tutti i lavoratori.
Contemporaneamente alla riunione, di fronte al Ministero si svolgeva un presidio dei lavoratori e delle lavoratrici dell’azienda che soffre di una crisi di liquidità che il management affronta, ritardando il pagamento degli stipendi fino all’incasso delle fatture: si tratta di una prassi inaccettabile e insostenibile per i dipendenti”. Lo dichiarano Luca Maria Colonna, segretario nazionale Uilm e Ciro Pistone, segretario Uilm Caserta.

“Dalla riunione abbiamo avuto qualche elemento che appare positivo come il provvedimento in autotutela, che consente all’azienda di richiedere l’accesso al fondo per le grandi imprese in difficoltà finanziarie, ma che non significa automaticamente l’erogazione dei prestiti da Invitalia” sottolineano Colonna e Pistone.

“Inoltre – aggiungono – secondo quanto riferito dall’Amministratore delegato si prospettano alleanze societarie ed ingressi nel capitale di alcune controllate, oltre al “polo dell’elettronica campana” nato per valorizzare le competenze presenti e offrire opportunità di ripresa occupazionale e produttiva a un territorio in grave difficoltà come quello di Caserta dove Softlab ha 250 dipendenti provenienti da Jabil che sono fortemente impattati dalla cassa integrazione”.

“Tuttavia – continuano – la società prosegue a disegnare scenari futuri rosei ma con pochi dettagli e ancor meno certezze, e comunque non è stata in grado di assicurare il puntuale pagamento delle retribuzioni per lunedì 11 luglio”.

“Occorre infine che la Regione Campania convochi un tavolo con il supporto del Mise per definire le forme di sostegno alle iniziative industriali nell’elettronica che potrebbero trovare spazi importanti nei fondi del PNRR” concludono.

Ufficio Stampa Uilm