“Tra le province di Sondrio, Como e Lecco le imprese che operano nel metalmeccanico sono circa 1.137, un percentuale superiore a tutte le province lombarde, con circa 29mila addetti, oltre a 2.500 artigiani. Parliamo quindi di un territorio importante, con un grande patrimonio industriale da difendere”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, al Congresso della Uilm Lario.
“Il territorio nelle varie crisi, sia economico finanziaria che pandemico – spiega il leader dei metalmeccanici della Uil – è stato capace di reagire e attutire le ricadute sociali grazie a una rete attenta e a politiche attive per il reinserimento nel mercato del lavoro, dando risposte a chi era uscito dal ciclo produttivo. Adesso la guerra rischia di nuovo di compromettere i passi avanti che sono stati fatti, soprattutto per i costi elevati di energia, gas e materie prime che si aggiunge alla mancanza di componenti”.
“Paradossalmente, in questo territorio mancano spesso anche le figure specializzate richieste. Per questo – sottolinea – alla luce della trasformazione in atto dovuta alla transizione ecologica, è necessario che la politica compia le scelte giuste per tutelare i lavoratori investendo sulle professionalità e preparando le persone ai nuovi lavori del futuro”.
“Lecco Como e Sondrio rappresentano nell’insieme il corridoio verso l’Europa centrale. Ma – conclude Palombella – occorre che tutti facciano la propria parte, il sindacato è sempre stato in prima fila a difendere gli interessi dei lavoratori e il grande patrimonio industriale. La politica la smetta di preoccuparsi solo di se stessa e inizi a programmare uscendo dal torpore e dall’immobilismo in cui si trova da troppo tempo”.