Congresso Uilm Torino; Palombella (Uilm): “Territorio fortemente legato all’auto. Transizione ecologica sia opportunità”

“Torino, città fortemente industrializzata e manufatturiera, oggi ha gli stessi problemi di tutte le aziende nazionali legati principalmente al post pandemia e alla guerra della Russia in Ucraina sul fronte degli approvvigionamenti di materiali necessari alla produzione, oltre che al rincaro dei costi energetici complessivi. A tutto questo si aggiunge il tema della transizione ecologica che avrà ripercussioni su molti settori, ma in particolare su quello dell’automotive a cui il territorio è strettamente legato”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, al Congresso della Uilm Torino.

“La situazione produttiva delle aziende – aggiunge – al momento è quindi caratterizzata da fermate e utilizzo della cassa integrazione. Tra queste anche Stellantis dove si registrano alcune giornate di stop alla produzione delle Carrozzerie. La preoccupazione resta alta per quei settori che rischiano di essere ridotti dopo la fusione, a causa di accavallamenti con analoghe aree di PSA, ma noi vigileremo e faremo in modo che Stellantis mantenga gli impegni assunti sugli stabilimenti italiani e sulla filiera”.

“Anche Iveco non sempre riesce a fronteggiare i carichi di lavoro, che restano comunque importanti. Di recente è stato siglato un accordo per la stabilizzazione di 400 lavoratori precari e ci sono buone aspettative per il futuro dopo l’annuncio di un progetto per sviluppare e produrre a Torino batterie per autobus elettrici. E per quanto riguarda Marelli, la progressiva elettrificazione della gamma Stellantis è motivo di preoccupazione per il futuro di alcune aree che meritano tutta la nostra attenzione”.

“Così come Skf che, dopo aver annunciato la realizzazione di un nuovo stabilimento ad Airasca, ha dichiarato che tale iniziativa subirà un ritardo di almeno sei mesi e un probabile ridimensionamento degli investimenti annunciati. In ogni caso, sarà fondamentale che il Governo faccia le scelte giuste sulla transizione ecologica per arrivare all’appuntamento del 2035 preparati e trasformare quello che ora sembra un problema in una opportunità”.