“Non ci riterremo soddisfatti fino a quando non avremo la certezza della realizzazione di un serio piano di rilancio industriale e fino a quando non rivedremo tutti i lavoratori di Piombino rientrare al lavoro riprendendosi la dignità ed un giusto salario”. Lo dichiarano Guglielmo Gambardella e Lorenzo Fusco, rispettivamente coordinatore nazionale Uilm per la siderurgia e segretario UILM Piombino-Livorno a margine del question time tenuto oggi alla Camera dei Deputati sulla vertenza Jsw Steel Italy.
“Alle affermazioni del ministro Giorgetti, che finalmente si è espresso in prima persona su Piombino, devono seguire azioni incisive per costringere Jindal a rispettare gli impegni assunti con l’acquisizione dell’ex Lucchini nel lontano 2018 e mai rispettati – sottolineano Gambardella e Fusco – Non accettiamo che si utilizzi la pandemia come alibi per la mancata realizzazione del piano industriale perché l’imprenditore, fin dall’inizio, non ha mai mostrato il pur minimo interesse per il rilancio dello stabilimento piombinese”.
“Lo dimostra – aggiungono – il disastroso stato degli impianti e le condizioni in cui versa lo stabilimento. L’unico elemento di speranza che abbiamo apprezzato dalle parole del ministro è la possibilità di una partnership industriale con un soggetto italiano”.
“A fronte di una palese difficoltà nel trovare una soluzione positiva e definitiva – continuano – siamo certi di una cosa: il Paese si gioca con Piombino, unico impianto produttivo di rotaie in Italia, la possibilità di riacquistare l’autonomia per realizzare il grande piano infrastrutturale ferroviario con i fondi del PNRR”.
“Il Governo non sbagli le prossime mosse, in questa partita molto complicata, continuando a lasciare esclusivamente in mani straniere la gestione di questo importantissimo asset industriale del nostro Paese” concludono.
Ufficio Stampa UILM