IPCA : Aumenti contrattuali di giugno 2022

 

Il 7 giugno 2022 l’Istat ha comunicato la percentuale dello 0,8% come consuntivo medio per l’anno 2021 dell’Indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) al netto dei beni energetici importati.

Questo a fronte di un IPCA complessivo medio 2021 del 2,6%. In sostanza, sostiene l’Istituto italiano di statistica, la spinta inflazionistica derivante dai beni energetici importati per il 2021 è stata pari all’1,7%.

Confrontato questo valore con l’incremento contrattuale (1,36%) definito nel rinnovo del 5 febbraio 2021 e che decorre dal 1° giugno 2022, questo risulta inferiore e quindi la clausola di salvaguardia per quest’anno non sarà attivata e i nuovi minimi contrattuali che riportiamo nella tabella seguente, sono esattamente uguali a quelli riportati nel testo del CCNL che vi è stato distribuito nei mesi passati:

Livello Minimi in vigore dal 1° giugno 2022
D1 (ex 2°) 1.509,07
D2 (ex 3°) 1.673,45
C1 (ex 3°S) 1.709,60
C2 (ex 4°) 1.745,75
C3 (ex 5°) 1.869,64
B1 (ex 5°S) 2.003,99
B2 (ex 6°) 2.149,95
B3 (ex 7°) 2.400,22
A1 (ex 7°Q) 2.457,72

 

Come previsto dal CCNL, nella stessa occasione, sono stati adeguati i trattamenti minimi di trasferta:

Indennità di trasferta In vigore dal 1° giugno 2022
Trasferta intera 44,47
Quota per il pasto meridiano o serale 11,97
Quota per il pernottamento 20,53

e di reperibilità:

b)

Compenso giornaliero

c)

Compenso settimanale

Livello 16 ore

(giorno lavorato)

24 ore (giorno libero) 24 ore festive 6 giorni 6 giorni con festivo 6 giorni con festivo e giorno libero
D1-D2-C1 4,99 7,51 8,11 32,46 33,06 35,58
C2-C3 5,95 9,33 10,01 39,08 39,76 43,14
superiore al B1 6,83 11,24 11,83 45,39 45,98 50,39

Nelle previsioni per il futuro invece l’Istat prevede un IPCA al netto degli energetici del 4,7% per l’anno corrente, del 2,6 per il 2023 e dell’1,7% per il 2024, perché l’impulso inflazionistico avviato dei prodotti energetici si sta trasmettendo all’intera economia e questo significa che nei prossimi anni la clausola di salvaguardia sarà assai utile per la tutela delle retribuzioni.

Da un punto di vista esclusivamente tecnico, i conti dell’Istat sono credibili e verosimili: basta riguardare i grafici dei prezzi dei carburanti alla pompa da inizio 2021 a oggi.

Ma dal punto di vista economico e politico, questi dati evidenziano da un lato, il problema di una tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni ritardato e diluito nel tempo (e pensiamo anche a chi non ha una clausola di salvaguardia e soprattutto a chi ha il CCNL scaduto) e dall’altro, al fatto che l’inflazione è “contagiosa” e che si diffonde nell’intera economia.

Per affrontarla, servono politiche fiscali a beneficio del lavoro dipendente e progetti che facciano crescere l’economia e l’occupazione.

Uilm Nazionale