Congresso Uilm Bari; Rocco Palombella (Uilm): “Territorio fortemente legato al settore automotive. Gestire la transizione ecologica è una priorità per salvaguardare posti di lavoro e professionalità”

 

“Nell’area metropolitana di Bari ci sono 50mila disoccupati, 4mila posti di lavoro a rischio in 39 vertenze aperte, nonostante la Puglia registri un Pil del 6,4%”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.

“Bosch – aggiunge – con 1.700 addetti e 315 occupati nel Centro studi componenti è la prima fabbrica per numero di dipendenti dell’intera città metropolitana e il secondo impianto pugliese per numero di occupati dopo l’ex Ilva. Sono stati dichiarati 700 esuberi nei prossimi cinque anni, ma in realtà la situazione è anche più grave poiché è a rischio la sopravvivenza stessa della fabbrica dato che l’80% circa della forza lavoro è impegnata sul diesel”.

“Produrre un’auto elettrica – spiega il leader dei metalmeccanici della Uil – richiede 1/10 di manodopera in meno rispetto alla produzione di un’auto endotermica, abbiamo chiesto alla politica di affrontare questo tema ma in tutta risposta abbiamo ottenuto solo silenzio e immobilismo”.

“In Marelli – aggiunge – dei 1.100 addetti, più di 600 persone sono legate a cambi, pompe e iniettori benzina mentre i restanti lavorano per la produzione del motore elettrico alto voltaggio. Entrambe le produzioni fanno ricorso alla Cassa Integrazione, l’iniezione tradizionale per i motivi legati alla transizione mentre le linee dell’elettrico si fermano per la mancanza di semiconduttori”.

“La stessa situazione – sottolinea il Segretario – la vivono altre aziende legate al settore. Tutto questo è assurdo, l’Italia è un paese trasformatore ma per trasformare ha bisogno delle materie prime. Purtroppo, negli anni siamo diventati un Paese dipendente da altri, tra cui la Russia. Ora che gli equilibri stanno cambiando dobbiamo trovare la forza di tornare a diventare autosufficienti sfruttando le nostre risorse e le nostre capacità anche in termini di professionalità”.

“La vertenza ex Om Carrelli è arrivata a un epilogo dopo 11 anni di lotta. È stato siglato l’accordo con Selektica per le prime 12 assunzioni a tempo indeterminato, ora occorre accelerare il processo di industrializzazione per consentire l’ingresso ai restanti lavoratori così come previsto dall’accordo. I veri protagonisti di questa vertenza sono i lavoratori che con tenacia e costanza hanno mantenuto viva la vertenza”, conclude Palombella.