Inizio 2021 era ripreso il confronto sul rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale tra le Organizzazione Sindacali FIOM FIM e UILM, la Rappresentanza del Coordinamento delle Rsu e l’azienda ES Italia.
Si era consapevoli che il primo obiettivo di questa ripresa del confronto negoziale era la necessità di riassumere i termini di una trattativa arrestatasi nel dicembre del 2019 cercando di ricomporre un quadro della situazione nel quale misurare le convergenze raggiunte, le divergenze rimaste aperte e quanto ancora andava affrontato. Una necessità peraltro necessaria visti gli avvicendamenti avvenuti in azienda nella Direzione Human Resource e nella figura del suo Amministratore Delegato.
Tuttavia, dalle prime battute di questa ripresa negoziale, l’impresa ha badato bene di riproporre sul tavolo la cancellazione della non assorbibilità degli aumenti contrattuali.
Netta e immediata la nostra presa di posizione che conferma il mantenimento della non assorbibilità degli aumenti contrattuali quale elemento centrale della piattaforma e punto di equilibrio di qualsiasi futuro accordo sul Contratto Integrativo Aziendale.
Tralasciando ora tutte le considerazioni possibili sulla natura improvvida delle dichiarazioni aziendali le parti avevano deciso di riaggiornare in tempi brevi il confronto confidando in un atteggiamento più riflessivo e ponderato da parte di ES Italia.
Sono passati 4 mesi nei quali l’azienda si è sottratta da qualsiasi confronto su questa materia.
Che forse l’azienda non abbia capito che nelle trattative è necessario pensare ed elaborare ed è rimasta quindi vittima del proprio horror vacui in materia di proposte e ragionamenti? O che più semplicemente questa nuova dirigenza non abbia alcun rispetto delle relazioni sindacali immaginando che vi si debba solo ricorrere solo quando necessario a proprio uso e consumo? In tal senso in questi mesi abbiamo assistito ad una comunicazione aziendale assolutamente autoreferenziale e pronta ad iscriversi a proprio merito, vedi l’accordo sul Lavoro Agile, risultati importanti in materia di organizzazione del lavoro che in realtà. solo sul terreno del confronto con la rappresentanza Sindacale si sono potuti raggiungere.
Comunque sia il tempo è scaduto e l’azienda deve ora tornare la tavolo come richiesto nelle prossime ore dalle Organizzazioni Sindacali FIOM FIM e UILM
Se non si apre il tavolo a noi corre l’obbligo di riaprire la vertenza su questa trattativa
- Torneremo alle assemblee con le lavoratici e i lavoratori che indiremo nelle prossime settimane per fare il punto della situazione e ricercare i mandati per sostenere la vertenza.
- Permanendo il silenzio aziendale siamo indisponibili a immaginarci in un sistema di normali relazioni sindacali. Da ciò deriva che non può essere ragionevole immaginare che ES Italia possa richiedere a questa Rappresentanza Sindacale e alle Organizzazioni Sindacali la disponibilità su elementi oggettivamente secondari rispetto alla trattativa su Contratto Integrativo Aziendale quali potrebbero essere ragionamenti su questioni inerenti PAR o Ferie Anni Precedenti o la discussione e la firma di accordi quali Fondimpresa.
- La criticità di questa situazione non solo ci impone di avviare una vertenza con le lavoratici e i lavoratori di ES Italia ma rende irrinunciabile l’impegno di allargare il perimetro dell’azione sindacale in altri ambiti aziendali. La crescita e il posizionamento industriale di Techpartner impone la necessità di un’azione sindacale in questa azienda che ci adopereremo di promuovere in tutte le sedi e le forme possibili e consentite.
Coordinamento Nazionale RSU ES Italia – DXC Technology
Fim, Fiom, Uilm nazionali