Riunito quest’oggi a Roma il Coordinamento nazionale delle RSU della Divisione Aerostrutture, unitamente alle segreterie territoriali e con la partecipazione del segretario generale Rocco Palombella.
La riunione di oggi è stata pianificata a qualche giorno di distanza da quello avuto con l’AD nell’ambito dell’Osservatorio Strategico con l’obiettivo di analizzare gli spunti emersi durante l’incontro con l’azienda e per condividere le iniziative da organizzare a sostegno della vertenza.
Anche oggi, e non poteva essere altrimenti, il filo conduttore che ha caratterizzato tutti gli interventi è stato quello di far emergere il bisogno di chiarezza circa il futuro della Divisione Aerostrutture.
Le dichiarazioni fin qui rilasciate, anche dallo stesso AD circa la strategicità del business, non sono adeguatamente sostenute da un piano industriale dettagliato, con tempi certi e attività definite. A questo si deve assolutamente aggiungere un altro elemento che per noi diventa imprescindibile: la firma dei contratti per le attività aggiuntive che dovranno arricchire le lavorazioni oggi presenti in Aerostrutture.
Da diversi incontri oramai ci si sente ripetere di quanto si sta facendo, delle prospettive di ripresa nel 2023 per tutti i siti tranne che per Grottaglie dove, per giunta, l’incertezza è aggravata da una situazione contingente che ha creato pesanti insaturazioni per le quali ad oggi è complicato immaginarne la diminuzione.
La responsabilità fino a qui dimostrata da tutti i lavoratori della Divisione Aerostrutture merita tutta l’attenzione che la One Company può mettere in campo. E l’attenzione deve passare per gli interventi di breve respiro, necessari ad esempio a restituire ambienti di lavoro più salubri come nel caso di Pomigliano, dove ancora molto si deve fare, ma anche attraverso interventi strategici di lungo respiro.
Non possiamo permetterci di perdere altro tempo in attesa di una ripresa che, se da un lato andrebbe a mitigare gli effetti della crisi, ci farebbe sfuggire la grande opportunità di riannodare un legame col resto delle produzioni aeronautiche. E questa rivendicazione che ora non può essere ignorata è la pietra fondante di questo percorso che con responsabilità stiamo cercando di costruire.
E questa prima pietra, come quelle di fondazione di un sito produttivo, ha un nome: EuroMale. Questo deve essere il simbolo della rinascita e della dimostrazione di poter gestire un processo produttivo completo, a partire dalla fase di progettazione, proprio per restituire centralità anche all’area della ingegneria che deve tornare ad essere propulsore di innovazione.
E unitamente a questa decisione dovrà esserci la prosecuzione dell’analisi delle attività che possono servire a ribilanciare le produzioni.
A complemento di queste iniziative si deve continuare ad utilizzare con maggiore convinzione la leva dei prestiti verso altre Divisioni, e sottolineiamo prestiti, poiché le competenze devono essere salvaguardate.
Questa la partita che sta per iniziare e non potranno fermarci i tentativi di chi cerca di dividere i lavoratori facendo leva sul breve periodo di difficoltà per qualche sitooppure il tentativo di lasciar immaginare che, nonostante tutto, la zona di comfort per ognuno è ancora possibile e, quindi, arriva qualche elargizione che in questa fase non ha l’intento di premiare ma solo di disturbare.
Siamo così convinti della forza delle nostre rivendicazioni che non temiamo alcun contraddittorio con chiunque voglia sostenere il contrario. Anzi, crediamo di essere in grado di convincere tutti delle nostre ragioni. Questa è l’occasione per restituire energia e prospettive industriali alla Divisione Aerostrutture, ricreando le condizioni per immaginare il futuro lavorativo di tutti i lavoratori.
Nei prossimi giorni ci confronteremo con tutti i lavoratori per far capire che la posta in gioco è il futuro industriale della Divisione Aerostrutture.
In assenza di garanzie non firmeremo nessun tipo di accordo e ci confronteremo con Fim e Fiom per costruire una grande manifestazione a sostegno delle rivendicazioni dei lavoratori!
Questa la determinazione con cui il Coordinamento oggi ha ribadito dove pensiamo di poter arrivare, poichè rivendichiamo concretezza e non vane promesse.
Coordinamento Nazionale Aerostrutture
Roma, 23 novembre 2021